1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

venerdì 20 novembre 1987

LA DIOCESI

LA DIOCESI PERUGINA
(Storia)

La Santa Chiesa di Perugia ("Sanctae Ecclesiae Perusinae Episcopus" così si firma nel 1036 in una pergamena dell'archivio capitolare, il vescovo Andrea) come tutte le realtà viventi che principalmente vivono e secondariamente lasciano anche tracce della loro vitalità religiosa (templi, scritti, lapidi) affonda le proprie origini nel periodo sub apostolico della Chiesa di Roma e regioni vicine.
Una antica annotazione del Martirologio Romano, dice di Perugia: "Haec urbs Italiae antiquissima, in Umbria sita, hodie Perusia, religionis Christianae sacris jam fere usque ab apostolicis temporibus imbuta"(questa antichissima città dell'Italia, situata in Umbria e di nome Perugia, fu istruita alle cose sacre della religione cristiana fin quasi dai tempi apostolici). Ma le Passio di alcuni martiri umbri (S.Feliciano e San Giovenale) parlano anche di difficoltà e resistenze delle città di Perugia, Assisi e Spoleto ad accogliere la predicazione cristiana alla fine del II secolo.
Questa incertezza di datazione dell'origine della Chiesa perugina, si riflette anche nella serie dei suoi primi Vescovi, il primo dei quali (protovescovo) di sicura datazione è il Vescovo Costanzo. Subi il martirio nel II secolo sotto l'imperatore M.Antonino (138-161) in località Trivio di Foligno ove, in suo onore, è esistita una chiesa fino agli inizi del XVII secolo.
Trasferito subito il suo corpo a Perugia, fu deposto nel luogo detto "areola" cioè piccola area cimiteriale, dove oggi è la chiesa a lui dedicata. E' venerato come patrono principale della Diocesi e la sua festa è da sempre celebrata il 29 gennaio. Il suo culto si è diffuso anche fuori diocesi (Foligno, Gubbio) e regione (Toscana).
Compatrono della Diocesi e protettore della città è S.Ercolano v.m.. Il suo martirio, avvenne come quello di altri vescovi umbri, durante la calata dei Goti (Fulgenzio ad Ontricoli, Cassio a Narni, Fortunato a Todi) e fu consumato nell'assedio di Totila (547 ca) mentre difendeva la città al posto della carente autorità civile. Di Ercolano ne parla Papa San Gregorio Magno (590-604) avendone raccolta la memoria viva da San Florido, Vescovo di città di Castello, già discepolo e ospite a Perugia dello stesso vescovo Ercolano (Dialoghi, III, 13). Da lui si sa che Ercolano si era formato nella vita monastica, sulla scia di S.Benedetto, e che fu sepolto nella chiesa di S.Pietro. La sua memoria, celebrata inizialmente al 7 novembre, data presumibile del suo martirio (dies natalis) fu spostata al primo marzo, in occasione della solenne traslazione del suo corpo da S.Pietro alla Cappella eretta in suo onore a ridosso del nostro vecchio S.Lorenzo, al centro della piazza. Le vestigia di questa cappella sono parzialmente visibili sotto le logge di Braccio e dietro la statua di Giulio III.
Venerato come "defensor civitatis" (difensore della città) ne è il patrono principale ma la contiguità con la cattedrale dedicata a S.Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma, e la costruzione decentrata della chiesa a lui dedicata sotto le mura della città, nel luogo dove la tradizione lo vuole prima decapitato e poi spellato e temporaneamente sepolto, hanno fatto si che nel cuore e nella prassi dei perugini prevalesse la festa religiosa ed effetti civili della festa di S.Lorenzo (+ 258) titolare della cattedrale.
La serie dei Vescovi perugini, non completamente documentata da S.Ercolano (+547) al vescovo Rogerio (936), procede invece ininterrotta e completa da Rogerio al Vescovo attuale, lungo un millennio completamente documentato.
Da questa serie ininterrotta e millenaria emergono notevoli figure di vescovi e di cardinali. Tra questi richiamiamo il vescovo Napoleone Comitoli (1591-1624) che appare in assoluto il più longevo di anni sulla cattedra di S.Costanzo (33 anni) con il merito di essere il S.Carlo Borromeo di Perugia, avendo calato con forza dolcezza e zelo i rinnovamenti del concilio di Trento dentro le antiche strutture fisiche e morali della Chiesa perugina. E ricordiamo anche il prolungato e fecondo episcopato del Cardinale Gioacchino Pecci (1846-1878) che prima di divenire Papa Leone XIII (1878-1903) ha rinnovato e riorganizzato profondamente ed estesamente le strutture materiali e spirituali della Chiesa Perugina nel delicato trapasso del periodo Risorgimentale.
Fu lui che nel 1882 elevò la Diocesi a titolo Arcivescovile e Paolo VI, a sua volta, la promosse a servizio delle diocesi vicine col rango di Metropolitana. Nel 1986 è stata unificata a Perugia la Diocesi di Città della Pieve per cui il nome attuale della diocesi è quello di Perugia - Città della Pieve (perusin - civitatis plebis).
L'estensione attuale della diocesi è di 1900 Km² con una popolazione di 230.800 residenti (i dati sono del 1991) dei quali 228.600 cattolici; le parrocchie sono 153, i sacerdoti diocesani residenti sono 196, i religiosi 84; i membri degli istituti religiosi maschili sono 127, degli istituti femminili 521; gli istituti di educazione sono 32, di beneficienza 20.
Il Seminario diocesano, avviato da un sacerdote e da un laico (1559) antecedentemente alle prescrizioni del concilio di Trento (1563) e istituito giuridicamente dal vescovo Card. Fulvio della Corgna nell'ottobre 1564 accanto alla cattedrale, è stato ricostruito nel 1956 a Montemorcino e attualmente è senza seminaristi. Tutto il complesso di Montemorcino è in fase di ristrutturazione, a scopi pastorali. I Chierici di Teologia che attualmente si formano presso il Seminario Regionale di Assisi sono undici.
Dietro le cifre (battezzati, sacerdoti, religiosi, chierici, laici) e accanto alle antiche istituzioni (parrocchie, istituti religiosi, seminario...) che costituivano quasi esclusivamente l'antico assetto pastorale di impostazione clericale, anche la Chiesa Perugina sta maturando e svelando sempre più il nuovo volto postconciliare del Vaticano II, in base al quale non i soli chierici ma anche i laici costituiscono e attivano l'azione di salvezza della chiesa nel territorio. Sono fiorite le varie esperienze liturgiche, catechetiche e comunitarie, che a guisa del lievito evangelico, vanno fermentando, nel perenne spirito di Cristo, la sua chiesa che è in Perugia.

Don Arturo Gabrijelcic



ARCIVESCOVO-VESCOVO


S.E. Mons. GUALTIERO BASSETTI
Nato il: 07-04-1942 Ordinato Sacerdote il: 29-06-1966
Nato a Popolano, arcidiocesi di Faenza - Modigliana, il 7 aprile 1942; ordinato presbitero il 29 giugno 1966; eletto alla sede vescovile di Massa Marittima - Piombino il 9 luglio 1994; ordinato vescovo l'8 settembre 1994; trasferito ad Arezzo - Cortona - Sansepolcro il 21 novembre 1998; promosso alla sede arcivescovile di Perugia - Città della Pieve il 16 luglio 2009. Attuali Incarichi:
- Delegato per i Seminari d'Italia
- Membro della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata
- Membro del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani

Biografia

Dall’Appennino dall’Umbria passando per Firenze, la costa tirrenica e Arezzo. Affondano fra le montagne che dividono la Toscana e l’Emilia Romagna le radici del nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Gualtiero Bassetti nasce a Popolano, località di Marradi, nella diocesi di Faenza-Modigliana, il 7 aprile 1942. È il primo di tre figli e viene alla luce nel comune che ha dato i natali al poeta Dino Campana. Due suoi cugini sono sacerdoti, don Giuseppe e don Luca Bassetti.
Dopo aver trascorso l’infanzia a Fantino, nell’arcidiocesi di Firenze, nel 1956 entra nel Seminario di Firenze. Il 29 giugno 1966 viene ordinato sacerdote nel duomo di Santa Maria del Fiore dal cardinale Ermenegildo Florit. Inviato vice-parroco nella comunità di San Salvi, nel 1968 è chiamato in Seminario come assistente al Minore e responsabile della pastorale vocazionale. Nel 1972 viene nominato rettore del Seminario Minore. Nel 1979 il cardinale Giovanni Benelli gli affida l’incarico di rettore del Seminario Maggiore a soli 37 anni. Nel 1990 il cardinale Silvano Piovanelli lo nomina suo pro-vicario e nel 1992 lo chiama a diventare vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze.
Il 3 luglio 1994 Giovanni Paolo II lo elegge vescovo di Massa Marittima-Piombino.Viene ordinato vescovo l’8 settembre dal cardinale Piovanelli nella basilica di San Lorenzo a Firenze e dieci giorni più tardi fa il suo ingresso nella Diocesi a lui affidata.
Il 21 novembre 1998 viene eletto vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro dove fa il suo ingresso il 6 febbraio 1999. Inizia il suo ministero in terra d’Arezzo con il Giubileo del 2000 a cui Bassetti dedica la sua prima lettera. Ad agosto dell’Anno Santo partecipa alla Gmg di Roma. Sarà una costante del suo episcopato: insieme con i suoi ragazzi per il mondo nelle Giornate mondiali della Gioventù, accanto a loro sulle vie della diocesi. Ai giovani Bassetti scrive lettere, propone incontri, fino a lanciare lo scorso anno l’idea di un “patto educativo” fra comunità ecclesiale, istituzioni, realtà formative e associazionismo per rispondere all’emergenza educativa.
Nei piani pastorali affronta i temi della famiglia, dell’accompagnamento delle coppie prima e dopo il matrimonio, della parrocchia dal volto missionario, della riscoperta dell’identità battesimale, della parrocchia come comunità educante. Nei numerosi messaggi alla diocesi si sofferma, fra l’altro, sulle morti nel lavoro, sulla piaga degli aborti, sulla politica che ha bisogno di un «sussulto profetico», sulla prostituzione, sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore.
Nel 2003 affronta l’emergenza terrorismo dopo l’assassino del soprintendente Polfer Emanuele Petri da parte delle Brigate Rosse. Dallo stesso anno porta avanti la Visita pastorale nelle 245 parrocchie della diocesi (che si sarebbe dovuta concludere fra due anni).
L’attenzione al mondo del lavoro e dell’impresa si concretizza nelle numerose visite alle aziende, alle associazioni di categoria e nelle sedi dei sindacati e trova un punto fermo nella lettera che il primo maggio 2004 pubblica dal titolo «Nella crisi: la speranza oltre ogni paura» che quasi preannuncia le difficoltà del recente terremoto economico-finanziario a cui risponde quest’anno creando un fondo di solidarietà gestito dalla Caritas.
Attualmente è delegato per i Seminari d’Italia (nomina che risale al 2001 con Giovanni Paolo II e che è sta confermata da Benedetto XVI nel marzo 2006), è membro della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata ed è membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

Stemma


Lo stemma scelto da mons. Bassetti è un tipico stemma di parte Guelfa composto da uno scudo di forma sannitica partito, cioè diviso in due parti uguali da una linea longitudinale passante per il centro, detta palo. Nella parte destra, in campo azzurro, sono rappresentate le figure della casata Bassetti, mentre nella parte sinistra, sempre in campo azzurro, le figure raffiguranti la missione spirituale e l’impegno assunto dal Vescovo come pastore della Chiesa.
Lo Stemma, infine, è cimato da una Croce trifogliata d’oro sormontata dal cappello verde vescovile con tre ordini di nappe, e si chiude sotto la punta dello scudo con il motto “In Charitate Fundati”.
LE FIGURE
Come abbiamo detto, lo stemma scelto da mons. Bassetti racchiude in sé sia le figure proprie della casata dei Bassetti, a destra, sia le figure proprie del Vescovo, a sinistra.
Proprie della Casata
Le figure proprie della casata sono date da un Castello, un Angelo e una fascia.
Il Castello rappresenta un dominio feudale, una signoria, che simboleggia un’antica e cospicua nobiltà. Poiché è d’argento in campo azzurro è emblema anche di virtù forte.
L’angelo, che l’araldica pone tra le figure chimeriche, rappresenta invece l’amore di Dio, mentre la fascia è una pezza onorevole di prim’ordine.
Da notare anche i colori utilizzati: argento, rosso e nero. L’argento fu il colore dei Guelfi e dei Bianchi d’Italia e simboleggia amicizia, equità, giustizia, purezza, ecc. Il rosso indica invece audacia, valore, fortezza, nobiltà cospicua e dominio, mentre il nero è simbolo di stabilità e costanza.
Proprie del Vescovo
Le figure scelte dal Vescovo per rappresentare la sua missione spirituale nonché il suo impegno pastorale sono un Destrocherio, ossia la figura di un braccio destro che esce dal fianco sinistro dello scudo, che reca in mano un ramoscello di olivo sradicato, una cometa d’oro e un giglio di Firenze rosso in campo bianco.
Il destrocherio è una figura araldica che indica impegno; l’oggetto di questo impegno è, di solito, rappresentato da quello viene indicato o stretto nella mano. In questo caso il ramoscello d’olivo sradicato simboleggia non solo l’impegno di essere portatore di pace, ma di voler trapiantare una pace ben più profonda, ossia quella di Cristo nel cuore dei suoi fedeli. Simboleggia in ultima analisi, quindi, una forte volontà pastorale di evangelizzatore.
La cometa d’oro è un altro riferimento al desiderio di evangelizzare. Come essa è stata la guida per i Magi così il Vescovo si impegna ad essere la guida per la sua Chiesa.
La presenza, infine, del giglio rosso di Firenze in campo bianco, collocato nel cantone sinistro del capo, vuole ricordare la sede di provenienza dove il nostro Pastore e Vescovo ha svolto l’importante e intensa attività di Vicario Generale.

CURIA ARCIVESCOVILE DI PERUGIA-CITTÀ DELLA PIEVE
Piazza IV Novembre, 6 – 06123 Perugia
Centralino: 075 5750311 - Portineria: 075 5750300
Fax: 075 5750325
E-mail: info@diocesi.perugia.it


VICARIO GENERALE
mons. Paolo Giulietti
VICARI E DELEGATI EPISCOPALI
Vicario giudiziale: Mons. Pierluigi Rosa
Delegato per il comparto economico: mons. Augusto Panzanelli
Delegato per la vita consacrata: p. Bernardo Commodi OFM Conv.
Delegato per il clero diocesano: don Pietro Ortica
Segreteria arcivescovile: dott. Amilcare Conti
Telefono: 075 5750371
Fax: 075 5750382
E-mail: segreteria.arcivescovo@diocesi.perugia.it

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