1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

domenica 29 maggio 2011

VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

LA LITURGIA DEL GIORNO
29 MAGGIO 2011





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso

Con voce di giubilo date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia. (cf. Is 48,20)

Colletta


Dio onnipotente,
fa’ che viviamo con rinnovato impegno
questi giorni di letizia in onore del Cristo risorto,
per testimoniare nelle opere
il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 8,5-8.14-17)
Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 65)

Rit: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

SECONDA LETTURA (1Pt 3,15-18)
Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,23)

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Gv 14,15-21)
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Eleviamo al Padre le nostre preghiere, chiedendogli il dono dello Spirito, perché animati dalla sua forza possiamo essere cristiani fedeli e coerenti.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa sappia annunciare al mondo il Vangelo di Gesù Cristo con parole convincenti, ma soprattutto con la carità verso tutti. Preghiamo.

2. Perché il Papa e i Vescovi siano sostenuti nel loro ministero magisteriale dallo Spirito Santo e sappiano guidare il popolo di Dio sulle vie del Signore. Preghiamo.

3. Perché coloro che occupano posti di responsabilità sappiano impegnarsi con decisione per la promozione della dignità umana. Preghiamo.

4. Perché i cristiani si amino con l’amore di Cristo, perdonandosi a vicenda e cercando sempre la comunione fraterna e l’unità dei cuori. Preghiamo.

5. Perché sappiamo riconoscere, nella nostra comunità, la presenza dello Spirito che anima la Storia e la guida secondo i piani di Dio. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre preghiere e donaci il dono del Consolatore, perché in ogni situazione della vita sappiamo rendere ragione della speranza che è in noi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli Signore, l’offerta del nostro sacrificio,
perché, rinnovati nello spirito,
possiamo rispondere sempre meglio
all’opera della tua redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE I, II, III, IV, V

Antifona di comunione

“Se mi amate, osservate i miei comandamenti”,
dice il Signore.
“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore,
che rimanga con voi in eterno”. Alleluia. (Gv 14,15-16)

Preghiera dopo la comunione

Dio grande e misericordioso,
che nel Signore risorto
riporti l’umanità alla speranza eterna,
accresci in noi l’efficacia del mistero pasquale
con la forza di questo sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

sabato 28 maggio 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini













SESTA DOMENICA DI PASQUA

MONIZIONE AMBIENTALE

In questa sesta celebrazione della pasqua domenicale il Signore ci fa incontrare la potenza del suo Spirito. Dio Padre non solo si è voluto rivelare all’umanità, si è voluto incarnare in essa, e lo ha fatto nel Figlio Gesù Cristo, ed è voluto e vuole rimanere in mezzo a noi mediante lo Spirito Santo. Tutta la Chiesa è edificata, è guidata e si regge grazie alla forza dello Spirito.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Colpiti dalle parole di Filippo, i samaritani ricevono il battesimo. Da Gerusalemme partono Pietro e Giovanni per effondere loro con l’imposizione delle mani la pienezza dello Spirito Santo. È questo dono di Dio che continua a rinnovare ancora oggi tutta l’umanità.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Pietro con la sua lettera ci esorta ad adorare il Signore nel cuore e a rendere ragione della nostra fede. Per fare questo, dobbiamo aver incontrato Dio, averlo conosciuto, essergli rimasti fedeli; solo così potremo testimoniarlo a chi non lo conosce. Anche tutte le avversità che potremo incontrare nel nostro cammino saranno superate grazie all’esempio che Cristo ci ha dato con la sua morte in croce.

MONIZIONE AL VANGELO
Per amare Gesù bisogna osservare il comandamento dell’amore: solo così saremo in contatto continuo anche con il Padre. Lo Spirito che ci viene donato ci garantisce la presenza di Cristo in mezzo all’umanità per l’eternità. Lo stesso Spirito ci guida, ci da forza e ci illumina.

venerdì 27 maggio 2011

UN MESE CON MARIA
























27 MAGGIO 2011

 Gv 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Medita
Nell'antichità, l'amicizia era stimata al di sopra di ogni cosa. Era considerata qualcosa di raro, di cui poteva godere solo l'uomo virtuoso ed educato, in quanto era vista come il più spirituale di ogni tipo di amore. A differenza dell'amore erotico, in cui gli amanti si amano ponendosi l'uno di fronte all'altro, gli amici si tengono l'uno di fianco all'altro, mirando alla stessa meta o avendo un interesse comune: il vero, il bene, il bello (C. S. Lewis). Ciò che unisce i veri amici è la verità espressa in una vita virtuosa.
Cristo ha chiamato "amici" i suoi discepoli a lui più vicini solo alla fine della sua vita, dopo aver fatto loro conoscere tutto ciò che aveva sentito dal Padre, dopo aver rivelato la verità a coloro che egli aveva scelto. Per provare che non esiste amore più grande del suo, egli ha offerto la propria vita per i suoi amici. Di conseguenza, ciò che era raro nell'antichità, è comune nella Chiesa, in cui uomini e donne conoscono e vivono la verità. Tale verità distrugge ogni barriera sociale, culturale o razziale; unisce i cuori e gli spiriti che cercano di conoscere e di vivere quella verità, che è la nostra fede.
Così la Chiesa è cattolica, come lo è la vera amicizia, ed è per questo che uomini e donne provenienti dagli ambienti più diversi possono amarsi davvero, come ci ha amati Cristo. Ciò è evidente soprattutto nella vita religiosa.
Prega
Signore Gesù Cristo, dopo l'ultima Cena hai chiamato "amici" i tuoi discepoli più cari, perché tu avevi fatto conoscere loro tutto ciò che avevi sentito dal Padre e avevi loro comandato di amarsi gli uni gli altri come tu li avevi amati. Concedici di rafforzarci nella fede apostolica della Chiesa e di poter realizzare così il tuo comandamento dell'amore, ora e per sempre.
Riflessione su Maria
Il sì di Maria ha cambiato la storia dell’umanità. Eppure sembra quasi niente in confronto agli infiniti no dell’uomo che hanno caratterizzato duemila anni di storia. Forse è diventato così importante perché non ha mai avuto la pretesa di essere qualcosa, ma ha voluto essere solo la voce della totale disponibilità di una donna alla realizzazione del progetto di Dio sull’umanità. Anche i nostri sì, pure se non avranno mai la portata storica di quello di Maria, serviranno a Dio per realizzare il suo sogno sul mondo, se saranno l’espressione della nostra disponibilità e non avranno nessuna pretesa. La santità non si costruisce su azioni eroiche ma sulla quotidianità delle nostre risposte alle situazioni che la vita ci presenta, alle persone che bussano alla nostra porta. Maria di quella risposta data all’angelo ne ha fatto uno stile di vita, dando a Dio la possibilità di manifestarsi agli uomini affacciandosi da una finestra di semplice accoglienza e disponibilità: imitare Maria è l’unico modo per evitare che Dio passi e trovi le nostre finestre chiuse.
Preghiera a Maria
Beata te, o Maria, figlia di povera gente, che divenisti Madre del Signore dei re, e nel tuo ventre dimorò santamente quello della cui lode sono pieni i cieli! Beato il tuo petto che amando lo allattò, e le tue braccia che lo strinsero: tu fosti un cocchio e portasti Dio, fiamma d’amor! Beata te, o Madre, ripiena di beni: poiché ecco che tutte le generazioni ti proclamano beata con voce grande e sonora e le isole e le nazioni tutte quante con i loro popoli ti dicon beata! (S. Efrem)
Ave Maria…

giovedì 26 maggio 2011

UN MESE CON MARIA
























26 MAGGIO 2011

 Gv 15,9-11


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Medita
"Se un uomo e una donna sono davvero marito e moglie - dice un proverbio cinese - allora è dolce anche essere mendicanti. In altre parole, se ci si ama, si può essere felici anche nelle circostanze più difficili.
La gioia è il segno del vero credente, che ama Dio e che resta nell'amore di Cristo. Chiuso e diffidente, il cuore dell'uomo fa fatica ad accettare di essere infinitamente amato da Dio, nonostante i suoi peccati e i suoi rifiuti. Accettare l'amore non meritato di Cristo, accettare il fatto che egli ci ama di un amore eterno, significa provare una gioia senza limiti, quella gioia che si esprime nelle lacrime del pentimento e negli inni di lode e di ringraziamento. Perché questa gioia raggiunga la pienezza, l'anima deve restare nel suo amore, deve sforzarsi di fare sempre la sua volontà, essere pronta a portare la propria croce quotidiana, sopportare l'assenza di ogni altra gioia, anche se legittima e persino l'esperienza orrenda del non riconoscere la presenza di Dio, quella notte dell'anima che precede l'alba della gioia eterna, ora e nel mondo futuro.
Prega
Dio eterno e Padre amoroso, il tuo amore per noi è tanto grande che non hai risparmiato il tuo Figlio unigenito. Concedici di riconoscere oggi il tuo amore rivelato nella morte e nella risurrezione di Cristo, fa' che osserviamo i suoi comandamenti, agendo così secondo la tua volontà in ogni situazione, perché in noi sia la sua gioia e perché la nostra gioia sia perfetta. Te lo chiediamo per Cristo, tuo Figlio, ora e sempre.
Riflessione su Maria
“Non temere di prendere con te Maria” ripete l’Angelo visitando nel sonno Giuseppe che pensava di ripudiarla in segreto… Proviamo ad immaginare lo sconcerto e la paura di un messaggio così sconvolgente e inaspettato. A Giuseppe che cerca in ogni cosa il compimento della volontà di Dio, viene chiesto di andare contro la mentalità del tempo, di fidarsi, di credere che qualcosa di grande si sta compiendo in Maria, la sua promessa sposa, di prenderla con sé credendo al mistero. E Giuseppe crede, si fida, senza comprendere tutto con chiarezza. Anche a noi oggi il Signore ripete: “Non temere di prendere con te Maria”. Il dono di Maria fatto agli uomini è l’ultima volontà di Gesù prima di morire sulla croce. Prendila con te nella tua vita di tutti i giorni, Maria è viva e presente nel tuo cammino, e ha cura di te come una madre. Con Maria scoprirai anche la gioia di chi ha riposto la fiducia in Dio e si lascia condurre per vie misteriose, ti accorgerai che il progetto di Dio sempre ci supera e che “niente è impossibile per chi crede”
Preghiera a Maria
Quante volte Signore m’illudo d’essere felice per poi scoprire la fragilità dei miei sogni. Quante volte, Signore mi perdo in chiacchiere inutili invece di ascoltare e meditare la tua Parola! Quante volte sento il peso schiacciante di un’insopportabile solitudine! Ecco, questa sera, mentre il cielo brilla di infinite stelle, io mi spengo in questo triste sentire, quando, all’improvviso, vedo una stella, più lucente di tutte, avvicinarsi sempre più, sino quando il cielo del mio cuore s’illumina del radioso sorriso di Maria. Si, non posso sbagliare, è proprio Maria, che con materna dolcezza mi sorride e comprende questo mio sfogo, raccogliendo le mie lacrime di figlio sofferente, da figlio finalmente trovo il coraggio di pregare Maria in questa notte dell’anima, stringimi a te, ed io non pronuncerò più parole né mi agiterò con un sol pensiero. Maria, stringimi tra le tue braccia come tenevi Gesù Bambino ed io mi abbandonerò al calore del tuo seno sciogliendo il freddo dentro, come la neve si dona al sole per trasformarmi in ruscelli d’acqua pura. Maria, cullami nella melodia dei battiti del tuo cuore, perché io possa riposare come un bambino felice che si bea di ascoltare il respiro della Madre. Maria, tu che sei la stella del mattino rimani sempre nel cielo della mia vita, affinché in ogni ora del mio tempo possa risplendere, come alba senza fine, quel dolce sorriso di Madre, colma d’amore. Amen.
Ave Maria…

mercoledì 25 maggio 2011

UN MESE CON MARIA























25 MAGGIO 2011

 Gv 15,1-8


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Medita
In molte regioni, nel mondo attuale, il cristiano è ormai una figura d'eccezione. Anche nei paesi tradizionalmente cattolici il credente si trova immerso nel materialismo e nel laicismo che minacciano l'annientamento della vita dello Spirito. Abbandonati a noi stessi, ci perdiamo, intimoriti da forze che sembrano sempre più grandi e imperiose. La situazione della Chiesa delle origini non era però diversa. Eppure i primi cristiani, al seguito di un gruppo di pescatori della Galilea, privi di potere in quanto alle cose del mondo, ma riempiti della forza dello Spirito, "vennero, videro e vinsero" l'Impero Romano. Contando solo sui propri mezzi, non potevano far nulla, ma uniti a Cristo, come i tralci alla vite, produssero frutti in abbondanza. Ogni credente è chiamato a fare lo stesso: a sentirsi pronto ad essere sfrondato dal vignaiolo, cioè dal Padre. In altre parole, per dare frutti dobbiamo essere disposti a soffrire, per esempio andando contro le mode imperanti, rispettando i nostri principi cristiani negli affari, restando fedeli nel matrimonio, sopportando ogni tipo di discriminazione derivante dal professare pubblicamente la nostra fede. Una tale sofferenza purifica il cuore del credente e rafforza la vita di Cristo in noi.
Prega
Signore Gesù Cristo, tu sei la vite e noi i tralci. Senza di te non possiamo fare nulla, uniti a te possiamo dare molti frutti. Concedici la grazia, per intercessione di Maria, tua madre e nostra, di restare sempre con te, meditando le tue parole nel nostro cuore. Te lo chiediamo, sicuri che ci ascolterai ora e per sempre.
Riflessione su Maria
“Padre nostro che sei nei cieli”: parole semplici di una preghiera che abbiamo imparato da piccoli, che forse la nostra mamma ci ha insegnato a pronunciare. Prima discepola del suo figlio, Maria ha imparato come noi a pregare quel Dio misterioso che come ebrea attendeva, e a chiamarlo con il dolcissimo nome di Abbà che significa “Padre”; accanto a Gesù, Maria ha scoperto che santificare il nome di Dio significava metterlo al centro della sua esistenza, costruire sulla roccia della sua Parola; Maria è divenuta missionaria con Gesù per le strade della Palestina, annunciando il Regno e la signoria di Dio venuto nel mondo; ha incessantemente detto con la sua vita: “Sia fatta la tua volontà”, dall’Annunciazione alla Croce; Maria ha vissuto l’Eucaristia con i primissimi discepoli, e da allora non si stanca di intercedere per tutti i suoi figli il perdono, l’amore, la pienezza di vita e di grazia perché diventiamo sempre più veri cristiani, altri Gesù nel mondo di oggi. Lasciamo che sia Maria, nostra madre, ad insegnarci la preghiera di Gesù.
Preghiera a Maria
Concedimi di lodarti, o Vergine santissima. Concedimi di lodarti con il mio impegno e sacrificio personale. Concedimi di vivere, lavorare, soffrire, consumarmi e morire per Te, solamente, per Te.
Concedimi di condurre a Te il mondo intero. Concedimi di contribuire ad una sempre maggior esaltazione di Te. Concedimi di renderti una grande gloria come nessuno, mai ti ha tributato finora.
Concedi ad altri di superarmi nello zelo per la tua esaltazione, e a me di superare loro, così che in questa bella gara la tua gloria aumenti sempre più profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente, come desidera Colui che Ti ha innalzata in modo così ineffabile al di sopra di tutti gli esseri. In Te sola Dio è stato adorato senza paragone più che in tutti i suoi santi. Per Te Dio ha creato il mondo. Per Te Dio ha chiamato anche me alla vita. Per quale motivo ho meritato questa fortuna? Concedimi di lodarti, o Vergine santissima! Amen
Ave Maria…

martedì 24 maggio 2011

UN MESE CON MARIA




















24 MAGGIO 2011

 Gv 14,27-31a


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Medita
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c'era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe è morto d'inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c'era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l'"ospedale" in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: "La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo".Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell'intimidazione. Ma Cristo dice: "Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore". Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell'unione con Dio, nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall'amore, l'amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.
Prega
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio di Maria, tu ci hai riconciliati con il Padre per mezzo della tua morte sulla croce; perdona i nostri peccati e concedici la pace che tu hai promesso, quella pace che il mondo non può né dare né togliere, affinché possiamo essere testimoni della tua riconciliazione e riportare i nostri fratelli a te, perché vivano per sempre con te.
Riflessione su Maria
“Ecco tua madre, e i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”: così riferiscono a Gesù alcuni della folla. Ma Gesù rispose: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che stavano seduti attorno disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”». La vera famiglia di Gesù è questa, i veri legami con Gesù non nascono dalla carne e dal sangue, ma dal compimento della volontà di Dio. C’è posto per tutti nella parentela con Gesù! Siamo persino sua madre nel compimento della sua volontà. Maria è infatti, madre di Gesù più per aver accolto con fede la parola di Dio che per averlo concepito, dice Sant’Agostino. Maria è cresciuta nella sua relazione di madre verso il Figlio avanzando nel cammino della fede e facendosi sua fedele discepola. Maria, modello di chi ascolta la Parola e la mette in pratica, renda anche noi concreti operatori della volontà di Dio, e ci renda capaci di comunicare a tutti la gioia dell’incontro con Gesù attraverso la sua Parola.
Preghiera a Maria
Cuore Immacolato, dalla fame e dalla guerra, liberaci! Dalla guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci! Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci! Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci! Da ogni genere di ingiustizia nella vita sociale, nazionale ed internazionale, liberaci! Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci! Dallo smarrimento della coscienza del bene e del male, liberaci! Accogli, Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini. Aiutaci a vincere ogni peccato: il peccato dell’uomo e il peccato del mondo. Amen (G. Paolo II)
Ave Maria…

lunedì 23 maggio 2011

NOTIZIE DIOCESANE

UN MESE CON MARIA




















23 MAGGIO 2011

 Gv 14,21-26


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto".
Medita
Giacobbe amava Rachele e, per fare di lei la sua sposa, fu disposto a servire il suocero Labano per sette anni, che "gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei" (Gen 29,20). Ingannato da Labano, fu disposto a servire per altri sette anni. La carità "tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1Cor 13,7). La profonda convinzione e la perseveranza sono i segni del vero amore.
Nel Vangelo di oggi, nostro Signore ripete questo concetto almeno tre volte: se uno lo ama, osserverà la sua parola, le sue parole e i suoi comandamenti. Osservare i suoi comandamenti (riassunti in quello dell'amore), osservare le sue parole (cioè il suo insegnamento trasmesso dalla Chiesa), è possibile solo se osserviamo la sua parola, in particolare quando la Parola del Padre si è impossessata dei nostri cuori (sant'Agostino). È l'opera dello Spirito Santo, l'amore fra il Padre e il Figlio, che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dei sacramenti. Come la missione del Figlio ha avuto per effetto di condurci presso il Padre, così la missione dello Spirito Santo ha per effetto di condurci al Figlio (san Tommaso d'Aquino). È proprio lo Spirito Santo che ci rende capaci di affrontare ogni cosa per Cristo. Vieni, Spirito Santo!
Prega
Signore Gesù Cristo, tu ci hai promesso che chi accoglie e osserva i tuoi comandamenti sarà amato dal Padre; tu stesso l'amerai e ti manifesterai a lui. Concedici la grazia di amarti sempre di più e di restare fedeli, ora e sempre ai tuoi comandamenti.
Riflessione su Maria
«Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”». Forse siamo troppo abituati a sentire queste parole per coglierne tutta la ricchezza e la potenza. Contengono conoscenza di sé e larghezza di vedute; Maria sa di essere piccola ma si dimostra capace di guardare al di là del proprio orizzonte. Proprio quello che forse manca a noi, uomini e donne del terzo millennio, che tanto spesso crediamo di essere onnipotenti. Maria riconosce la propria miseria e piccolezza ma non si scoraggia. Ecco, possiamo partire da qui: non avere paura dei nostri limiti e difetti, non negarli, non nasconderli, ma metterli sotto gli occhi di Dio, perché guardi verso di noi come ha guardato verso Maria. È così che si comincia a entrare nella storia, non compiendo azioni grandiose! Solo così Dio può entrare nella nostra vita e trovare lo spazio di cui ha bisogno per lavorare, per costruire qualcosa di bello proprio servendosi di quello che noi consideravamo “materiale di scarto”.
Preghiera a Maria
Affacciati, o Maria, alla tua finestra, ci coglierà il vento fresco dello Spirito, con il tripudio dei suoi sette doni. I giorni si intrideranno di sapienza e intuiremo dove portano i sentieri della vita,
prenderemo consiglio sui percorsi più praticabili e decideremo di affrontarli con fortezza,
e avremo coscienza delle insidie che la strada nasconde e ci accorgeremo della vicinanza di Dio
accanto a chi viaggia con pietà, ci disporremo a camminare gioiosamente nel suo santo timore.
Affretteremo così, o Maria, come facesti Tu, la Pentecoste sul mondo. Amen
Ave Maria…

domenica 22 maggio 2011

UN MESE CON MARIA

























22 MAGGIO 2011

 Gv 14,1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre".
Medita
Le ultime parole che si pronunciano alla fine della vita hanno un carattere particolare. Riassumono il mistero di un essere. Platone fa parlare il suo maestro Socrate di immortalità prima di morire. Il condannato a morte consola quelli che restano. Le ultime parole possono essere molto pragmatiche. La madre di Goethe diede istruzioni di non mettere troppa uva passa nel dolce preparato per la sua sepoltura. Alcuni esortano i loro figli a sostenersi a vicenda. I patriarchi della Bibbia muoiono benedicendo la loro discendenza.
Anche nel nostro Vangelo si tratta di ultime parole. Parla uno che è consapevole di stare per morire. E colui che ne ha preso nota è convinto che quel morto è ancora in vita. Non leggete queste parole come un discorso ben costruito e coerente. Immaginate delle pause. Prendetele piuttosto come parole pronunciate in un profondo silenzio, come parole indirizzate a uomini prigionieri, "tutt'orecchi", in qualche modo. Noi potremmo ascoltarle anche come si ascolta una goccia d'acqua cadere in una grotta. Bisogna che chi ascolta sia assolutamente silenzioso per lasciar entrare in sé queste parole. Se noi ascoltiamo veramente, sentiamo parole di consolazione: "Non sia turbato il vostro cuore". Parole di speranza: "Nella casa del Padre mio vi sono molti posti". Parole di maestà: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Parole di vocazione esigente: "Chi crede in me compirà le opere che io compio".
Non è facile per noi capire immediatamente queste parole. I discepoli che interrompono il Signore fanno delle domande smarrite. Non hanno ancora capito, eppure è già l'ora dell'addio. Sapremo noi capire meglio?
Prega
Signore Gesù Cristo, fin dalla mia infanzia so che tu sei la via, la verità, la vita. Questa affermazione vale per tutti gli uomini. Questa mattina, penso che tu sia la mia via, la mia verità e la mia vita. Tu non lo dici a tutti, è a me che parli. Questo mi getta nello stupore e nella gratitudine. La via ha un obiettivo, la verità un contenuto, la vita un'origine. Sebbene io sappia che tu sei nel Padre e che il Padre è in te, chiedo con Filippo: mostrami il Padre. Fa' che io lo incontri incontrandoti oggi. Amen.
Riflessione su Maria
La Vergine Maria è sempre stata proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli non precisamente per il tipo di vita che conducesse e, tanto meno, per l'ambiente socio-culturale in cui essa si svolse, oggi quasi dappertutto superato; ma perché, nella sua condizione concreta di vita, ella aderì totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio (cf Lc 1,38); perché ne accolse la parola e la mise in pratica; perché la sua azione fu animata dalla carità e dallo spirito di servizio; perché, insomma, fu la prima e la più perfetta seguace di Cristo: il che ha un valore esemplare, universale e permanente.
Preghiera a Maria
Dolce Signora! Donna rivestita di sole! Aiutaci a penetrare il tuo mistero: - il mistero della Vergine Madre, - il mistero della Regina Serva, - il mistero della Onnipotente che supplica. Aiutaci a scoprire sempre più profondamente, in questo mistero, il Cristo, Redentore del mondo, Redentore dell'uomo. Tu sei rivestita di sole, del sole dell'inscrutabile Divinità, del sole dell'impenetrabile Trinità. «Piena di grazia»... E intanto, per noi che viviamo su questa terra, esuli figli di Eva, tu sei rivestita del sole del Cristo di Betlemme e di Nazareth, di Gerusalemme e del Calvario.Tu sei rivestita dal sole della Redenzione dell'uomo e del mondo mediante la croce e la Risurrezione di tuo Figlio. Fa' che questo sole risplenda sempre per noi su questa terra! Fa' che questo sole non si adombri mai nell'anima degli uomini! (G.Paolo II)
Ave Maria…

PRIME COMUNIONI

















Domenica 15 Maggio 53 bambini della nostra comunità interparrocchiale hanno ricevuto per la prima volta il sacramento dell’Eucarestia, nella celebrazione delle ore 11.00.

Osservando questi nostri piccoli nel giorno della loro festa ho avvertito tanto entusiasmo e trepidazione.Questi sono stati originati dal desiderio di incontrarsi con Gesù nell’eucarestia, ma anche dalla attenzione che i catechisti e di noi genitori abbiamo avuto nei loro riguardi, permettendo loro di considerarsi tra il numero dei “grandi”.
Per la nostra comunità cristiana è certamente risuonato nel proprio cuore il Vangelo di quella “IV domenica di Pasqua”, la domenica del Buon Pastore.
Questi nostri figli si sono affidati al Buon Pastore, e Dio si serve della nostra insostituibile testimonianza per manifestarsi come il buon pastore, si fa conoscere come dolce e premurosa guida della nostra vita.
La nostra comunità cristiana è stata la “terra” che ha favorito la crescita di questi bei fiori di Dio.
Essa si è presa cura della loro formazione catechetica, ha dato testimonianza con le sue celebrazioni e con le iniziative di carità.
E’ stata anche per noi genitori un ambiente amichevole e fraterno,assolutamente prezioso ed incoraggiante per la nostra missione.

Mario, diacono e genitore.

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

 LA LITURGIA DEL GIORNO-
       22 MAGGIO 2011-























Colore liturgico: Bianco-

Antifona d'ingresso-

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi;
a tutti i popoli ha rivelato la salvezza. Alleluia. (Sal 98,1-2)

Colletta
O Padre,
che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 6,1-7)
Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)

Rit: Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

SECONDA LETTURA (1Pt 2,4-9)
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale.

Dalla prima lettera di san Pietro apostol
Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, qualipietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso».
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di scandalo.
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,6)

Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.

VANGELO (Gv 14,1-12)
Io sono la via, la verità e la vita.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Chiediamo al Padre di inondarci con la sua grazia, perché possiamo essere degni del ritorno di Cristo, quando egli verrà e ci prenderà con sé, per portarci dove è lui.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa non ceda alle tentazioni del successo e del potere, ma abbia in Gesù, umile e servo, il suo unico Signore. Preghiamo.

2. Perché i diaconi permanenti, accolti nelle nostre comunità come ministri ordinati, si pongano con passione e impegno al servizio delle necessità della Chiesa. Preghiamo.

3. Perché i cristiani seguano Gesù, la via, fra le tentazioni del mondo, per giungere alla vita eterna e alla beatitudine celeste. Preghiamo.

4. Perché ciascuno di noi si senta pietra viva necessaria all’edificazione della Chiesa, realizzando la missione che Dio ci ha affidato. Preghiamo.

5. Perché nella nostra comunità si vivano l’amore gratuito, l’ascolto e l’aiuto reciproco, nella consapevolezza della presenza del Signore Gesù in mezzo a noi. Preghiamo.

Ascolta o Padre le nostre preghiere, perché seguendo la via tracciata da Gesù possiamo sempre meglio conoscere il tuo amore e abbracciare la tua volontà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questo scambio di doni
ci fai partecipare alla comunione con te,
unico e sommo bene,
concedi che la luce della tua verità
sia testimoniata dalla nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE V
Cristo sacerdote e vittima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
“Io sono la via, la verità e la vita”,
dice il Signore. Alleluia. (Gv 14,6)

Preghiera dopo la comunione
Assisti, Signore, il tuo popolo,
che hai colmato della grazia di questi santi misteri,
e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato
alla pienezza della vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

sabato 21 maggio 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

QUINTA DOMENICA DI PASQUA










MONIZIONE AMBIENTALE


In questa quinta celebrazione della pasqua domenicale il Signore ci fa penetrare nel mistero della Chiesa come comunità di persone con tutte le loro debolezze e fragilità, ma anche con le potenzialità di essere edificio spirituale e membra del corpo di Cristo stesso. Questa chiesa non è altro che la prefigurazione dell’eternità che ci vedrà, per volontà di Dio e per mezzo del Figlio, tutti riuniti nella casa del Padre.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

È quando la fede deve diventare carità che si manifestano i dissapori e le incomprensioni, ma nelle prime comunità come ancora oggi la Chiesa illuminata dallo Spirito Santo provvede ai bisogni e alle necessità di tutti. L’istituzione dei Diaconi preposti al servizio delle mense dimostra il volto della Chiesa che cresce senza tralasciare preghiera, predicazione e carità.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

La Chiesa che Gesù ha voluto si edifica con Lui che è la Pietra fondante che regge l’edificio, e intorno a quella Pietra ci siamo noi Pietre vive che, mediante Cristo diventiamo stirpe eletta, nazione santa e popolo che Dio ha salvato.

MONIZIONE AL VANGELO

Il messaggio che Gesù vuole lasciare ai suoi apostoli prima di morire è la certezza della vita eterna per tutti gli uomini di tutti i tempi. Lui è venuto a dimorare nella nostra casa con la sua incarnazione, e con la sua morte e risurrezione ci ha permesso di dimorare nella sua casa insieme al Padre.

























21 MAGGIO 2011

 Gv 14,7-14


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Medita

"Verità" è un termine chiave. Per lo spirito profano evoca una formula, una teoria, una cosa dello spirito, insomma, e, soprattutto, qualche cosa che si possiede. Cristo rovescia questa concezione della "verità", rifiutandola in quanto superficiale. Egli non dice: "Io ho", ma "Io sono": "Io sono la verità".La verità è una persona, non una proposizione. Tutto il mondo cerca la verità, ma nei posti sbagliati, accontentandosi di qualche "ismo" o di qualche ideologia. Tutti gli "ismi", però, passano presto di moda, come un temporale d'estate. Cercando la verità, noi cerchiamo la persona vera, cerchiamo il Padre e il Cristo che ne è la manifestazione concreta. Non si tratta di verità del Padre che il Figlio deve imparare per poi trasmettere. Cristo è la verità in se stesso. Ciò andava al di là dell'intelligenza degli apostoli. Filippo esprime la loro inquietudine con una richiesta precisa: "Signore, mostraci il Padre e basta". Gli apostoli non riescono ad afferrare l'identità del Figlio e del Padre. Hanno appena saputo che stanno per lasciare Cristo e non sanno che andare presso il Padre significa restare con Gesù e rimanere sempre presso di lui nella terra promessa.

Prega

Padre, noi cerchiamo la verità. Solo essa libera dalle tenebre e dalla disperazione. Portaci a tuo Figlio che è la Verità piena, la Via retta, la Vita vera e la gioia che ravviva il cuore stanco e angosciato.

Riflessione su Maria

«O Immacolata, dimmi, chi sei?» pregava San Massimiliano Kolbe. Sì, chi è veramente, per me, questa donna? La Madre di Dio. La Madre di Gesù. La Vergine Santa… A volte ho l’impressione che questi modi di definirla mi scivolino addosso: dopo che li ho pronunciati o uditi, dentro di me non rimane ombra di emozione. Vorrei semplicemente sentire la sua presenza, stare un po’ di tempo con Lei. Credo che non proverei alcun disagio. Forse questo basterebbe a sciogliere almeno alcuni dei tanti dubbi che ho dentro. Credere non è sapere tante cose su Dio, ma vivere con Lui condividendo tutto ciò che abbiamo e siamo; anche Dio, infatti, ha voluto condividere con noi tutto il suo amore, tutta la sua pace... e anche il suo dolore. La fede è un dono di Dio ma è anche qualcosa che possiamo imparare. Possiamo impararla da Maria, che ha sempre vissuto con Dio. È una scuola che ha bisogno di poche parole, quelle pochissime che Lei ha detto e i Vangeli hanno registrato. Questo la rende una scuola un po’ difficile, ma ancor più attraente.

Preghiera a Maria

Vergine Immacolata, scelta tra tutte le donne per donare al mondo il Salvatore, serva fedele del mistero della Redenzione, fà che sappiamo rispondere alla chiamata di Gesù e seguirlo sul cammino della vita
che conduce al Padre. Vergine tutta santa, strappaci dal peccato trasforma i nostri cuori.
Regina degli apostoli, rendici apostoli! Fà che nelle tue sante mani noi possiamo divenire strumenti docili e attenti per la purificazione e santificazione del nostro mondo peccatore. Condividi con noi la preoccupazione che grava sul tuo cuore di Madre, e la tua viva speranza che nessun uomo vada perduto. Possa, o Madre di Dio, tenerezza dello Spirito Santo, la creazione intera celebrare con te la lode della misericordia e dell’amore infinito. (S. Massimiliano Kolbe)

Ave Maria…

venerdì 20 maggio 2011

UN MESE CON MARIA
























20 MAGGIO 2011

 Gv 14,1-6


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".

Medita

Il termine "Dio" può sembrare freddo ed evocare la distanza. L'appellativo di "Padre" è pieno di affetto e di tenerezza: è il termine proprio della Rivelazione. Si può essere intimoriti da Dio perché la sua santità è un rimprovero al nostro essere profani. Come siamo sensibili invece al nome di "Padre"! I popoli chiamano la loro terra "patria". Ciò sottintende una protezione, un conforto ed implica amore. Ci sentiremmo a casa nostra nella casa del Padre, ci sentiremmo a nostro agio, rassicurati. Questa è l'opera fantastica dell'amore: trasformare una casa nella propria casa e un servo in un figlio.
Tommaso chiede: "Come possiamo conoscere la via?". Cristo risponde: "Io sono la via". Cristo definisce così il suo ruolo, e noi apprendiamo che Cristo non viene per se stesso, ma per noi. La sua casa è la nostra casa, suo Padre è nostro Padre. Come è semplice e quasi infantile la dottrina del cristianesimo! Noi non camminiamo da soli, non camminiamo senza guida. Cristo ha due mani: l'una per indicarci la via, l'altra per sostenerci lungo la via. È tutto ciò di cui ha bisogno il pellegrino: la Via, la Verità e la Vita.

Prega

Padre, desideriamo una dimora più bella, in cui regni la pace e in cui non ci siano più discordie. Ti ringraziamo per il dono di tuo Figlio: egli ci ha fatto capire che la sua dimora è la nostra, che suo Padre è il nostro Padre, perché egli è la Via, la Verità e la Vita.

Riflessione su Maria

La semplicità del Rosario fa di esso la preghiera degli umili. E’ nata come preghiera dei monaci senza istruzione, che non potevano perciò recitare la preghiera dei salmi contenuta nella Bibbia. E’ una preghiera che può essere recitata anche se non si sa leggere. Il Rosario è la preghiera degli umili perché la sua essenzialità guida gradualmente chi prega alla semplicità e alla povertà di spirito. E’ un lento svuotarsi di sé per lasciarsi riempire da Dio e far parlare lui con quelle espressioni e preghiere che sono contenute nel Vangelo. Innanzitutto il Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato per introdurci nell’intimità del Padre; poi l’Ave Maria, che nella prima parte riporta le parole del Vangelo di Luca; infine il Gloria, che racchiude il senso ultimo del Rosario: la lode a Dio per tutto ciò che ha operato per noi. Forse per questo a certe persone non piace: perché impone il silenzio interiore. Devono tacere le parole umane per lasciar parlare quelle divine. Non capiscono che in questa preghiera, c’è il segreto della vita spirituale di ogni credente

Preghiera a Maria

Volendo creare un’immagine della purezza assoluta e manifestare chiaramente agli angeli e agli uomini la potenza della sua arte, Dio ha fatto Maria veramente tutta bella. Egli ha riunito in lei le bellezze particolari distribuite alle altre creature, e l’ha costituita come comune ornamento di tutti gli esseri
visibili e invisibili. O piuttosto ha fatto di lei una sintesi di tutte le perfezioni divine, angeliche e umane, una bellezza sublime che abbellisce i due mondi, che si eleva dalla terra fino al cielo e che sorpassa anche quest’ultimo. (G. Palamas)

Ave Maria…

giovedì 19 maggio 2011

UN MESE CON MARIA
























19 MAGGIO 2011

 Gv 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Medita

Quando moltissimi santi uomini partirono l'uno dopo l'altro per il deserto per vivere come eremiti, san Gregorio fu costernato: "Se partite tutti per il deserto - chiese loro -, a chi laverete i piedi?". Una domanda pertinente, che evoca un'azione di Cristo entrata nel cuore di ogni cristiano. Essa ricorda, infatti, la notte in cui il Signore si mise al posto del servo e raccomandò a tutti gli uomini di fare questa inversione di ruoli, non come un gesto effimero, ma come risposta alla ricerca - eterna per la società umana - della felicità. "Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica". Lavare i piedi ai poveri è una metafora cristiana che va contro tutte le regole del buon senso. La saggezza del mondo fa suo un altro discorso. Per lui il potere risiede nella dominazione. Esso disprezza i deboli, i vulnerabili, gli esclusi. La felicità risiede nella triade empia del potere, del prestigio e del possesso. È un'idolatria seducente. Forse anche Giuda fu attirato da questa dottrina quando decise di vendere il proprio Signore per denaro, negando così la sua formula per raggiungere la felicità. Questo è il peccato, il peccato più brutale. Esso avrebbe spaventato i discepoli! Per questo Cristo l'aveva predetto, per mitigare lo choc e, insieme, per dare prova di essere colui che era stato mandato. Perché questa è la sua prima preoccupazione.

Prega

Signore, la tua vita non è stata una vita chiusa. Tu hai amato e ascoltato i malati e i sofferenti. Tu sei stato ferito dagli insulti dell'esperienza. Tu hai conosciuto la cattiveria dei nemici e il tradimento degli amici, ma non hai risposto al male col male; tu hai rivelato che nessun peccato è al di là del tuo perdono e che nessun peccatore pentito si vede rifiutare l'ingresso nel regno. Questa verità sia il nostro conforto e la nostra consolazione.

Riflessione su Maria

La Famiglia di Nazaret è costretta a fuggire in Egitto dalla malvagità di Erode che cerca di uccidere il bambino Gesù. Un dubbio accompagnava la dura vita quotidiana di Maria: il Signore onnisciente e onnipotente era o no in grado di difendere suo Figlio dalla ferocia di un piccolo tiranno di provincia? Maria, giorno dopo giorno, anche in terra straniera non trascina stentatamente il suo fardello ma lo porta con dignità e fortezza, poiché la fede che ha posto in Dio è superiore a ogni dubbio e difficoltà. Questa esperienza dell’esilio sarà provvidenziale anche per noi, figli di Maria di ogni tempo, luogo e condizione. Come Gesù, anche noi siamo pellegrini sulla terra e in cammino verso la patria celeste. Cristo, prima di morire ha affidato agli uomini Maria, come Madre e sostegno nel pellegrinaggio terreno; è provvidenziale che Lei pure abbia sperimentato la durezza di percorrere una terra difficile e provvisoria. Nel corso della vita, mentre sei pellegrino per le strade del mondo, attingi luce e forza da Maria. Pregala, affinché nella patria del paradiso, ti mostri Gesù.

Preghiera a Maria

Vergine Immacolata, Maria, Madre di Dio e della Chiesa, aiuto dei cristiani, a te che hai presentato al Padre, nel Tempio di Gerusalemme, il tuo bambino Gesù e, con immenso amore, lo hai visto crescere, noi ti affidiamo i nostri bambini. Presentali tu al Padre che nel battesimo ha dato loro la vita dei figli di Dio. Prendili sotto la tua protezione materna, proteggili dalle insidie del male, conservali nella salute
e nella pace di famiglie unite. Aiutaci a farli crescere nell’amore a Dio e al prossimo perché siano felici in questa vita e nell’eternità. Amen

Ave Maria…

lunedì 16 maggio 2011

LA NOSTRA SQUADRA DI CALCIO:FEDE,SPERANZA,CARITA'

sabato 14 maggio 2011

IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

LA LITURGIA DEL GIORNO-15 MAGGIO 2011














Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Della bontà del Signore è piena la terra;
la sua parola ha creato i cieli. Alleluia. (Sal 33,5-6)

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
guidaci al possesso della gioia eterna,
perché l’umile gregge dei tuoi fedeli
giunga con sicurezza accanto a te,
dove lo ha preceduto il Cristo, suo pastore.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (At 2,14.36-41)

Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (1Pt 2,20b-25)
Siete tornati al pastore delle vostre anime.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia.Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

VANGELO (Gv 10,1-10)
Io sono la porta delle pecore.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo il Signore perché ci doni la grazia di seguire Gesù, buon pastore, lungo le strade che egli ci indica con la sua parola e il suo esempio.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché il Papa, i Vescovi e i sacerdoti, pastori del popolo di Dio, ci conducano sulle vie indicate da Cristo, dando testimonianza di fedeltà al Signore. Preghiamo.

2. Perché coloro che guidano le nazioni si spendano per la pace e la giustizia, vivendo con onestà e passione la ricerca del bene comune. Preghiamo.

3. Perché i cristiani sappiano resistere alle tentazioni degli idoli e confessino Gesù Cristo come unico Signore della loro vita. Preghiamo.

4. Perché i giovani trovino, nella comunità dei credenti, adulti nella fede che li sappiano accompagnare in un’esperienza profonda di incontro con Cristo. Preghiamo.

5. Perché la nostra comunità sia un luogo dove la voce di Gesù viene ascoltata, amata e seguita. Preghiamo.

O Padre, ascolta le nostre preghiere e rendici attenti alla chiamata del tuo Figlio, perché seguendo la sua voce possiamo trovare la comunione con te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questi santi misteri
compi l’opera della nostra redenzione,
fa’ che questa celebrazione pasquale
sia per noi fonte di perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE IV
La restaurazione dell’universo per mezzo del mistero pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
In lui, vincitore del peccato e della morte,
l’universo risorge e si rinnova,
e l’uomo ritorna alle sorgenti della vita.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
È risorto il buon Pastore,
che ha dato la vita per le sue pecorelle,
e per il suo gregge è andato incontro alla morte. Alleluia.

Preghiera dopo la comunione

Custodisci benigno, o Dio nostro Padre,
il gregge che hai redento
con il sangue prezioso del tuo Figlio,
e guidalo ai pascoli eterni del cielo.
Per Cristo nostro Signore

PILLOLE DI PAROLA a cura di Crstina Rosssini

QUARTA DOMENICA DI PASQUA ANNO A -
















MONIZIONE AMBIENTALE-

La quarta celebrazione domenicale della Pasqua ci trova riuniti intorno a Cristo buon Pastore, qui ascoltiamo la sua voce, qui riceviamo da lui la vita eterna, qui egli ci mette in comunione con il Padre e rende sicuro il nostro cammino. Per noi è vita la sua Parola, lo sono i suoi Sacramenti, che ci risanano e ci uniscono a Lui. Guardando e ascoltando Lui il nostro pensiero va ai pastori della chiesa che lo rendono visibilmente presente in mezzo a noi; per loro oggi preghiamo particolarmente, mentre chiediamo al Signore il dono di molte, nuove e autentiche vocazioni.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA


San Pietro proclama con la forza dello Spirito Santo, che quel Gesù di Nazaret che è stato crocifisso, è stato proclamato Signore e Messia proprio da Dio padre. Questo provoca in tutti, ancora oggi, un grande turbamento e suscita la domanda: “che cosa dobbiamo fare?”. Da sempre viene chiesto a tutti di convertirci, credere in Lui e affidarci a Lui.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA


Cristo è l’esempio e il modello concreto di colui che ha accolto paziente la sofferenza. Lui ha patito per noi, ha accettato con fiducia e mansuetudine gli oltraggi, ci ha guarito proprio con le piaghe aperte sul suo corpo.
Fidiamoci dunque di Lui ed affidiamoci a Lui cercando di imitarlo nella nostra vita.

MONIZIONE AL VANGELO

IL Cristo si presenta come Pastore, e come tale ci mette in comunione con il Padre, ci dona la vita eterna, ci da sicurezza perché ci tiene uniti a lui, ci parla e ci conosce,ci ama tanto da dare la vita per noi. Per noi diventa la Porta attraverso cui passare per entrare nel recinto della Vita vera. Per ottenere tutto questo siamo chiamati soltanto ad ascoltarlo, come le pecore che ascoltano la voce di chi le guida.

sabato 7 maggio 2011

III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)

LA LITURGIA DEL GIORNO-
8 MAGGIO 2011-










Colore liturgico: Bianco-

Antifona d'ingresso
Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia. (Sal 66,1-2)

Colletta
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre,
per la rinnovata giovinezza dello spirito,
e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale,
così pregusti nella speranza
il giorno glorioso della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33)
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.

Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (1Pt 1,17-21)
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 24,32)

Alleluia, alleluia.
Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.
Alleluia.

VANGELO (Lc 24,13-35)
Lo riconobbero nello spezzare il pane.

+ Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Con gli uomini Dio è stato veramente Padre, perché ci ha donato il suo Figlio amandoci di un amore infinito. Dovremmo solo ringraziare, stupiti e riconoscenti; e invece gli domandiamo ancora aiuto, perchè senza di lui non possiamo fare nulla.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa non si stanchi mai di annunciare con gioia al mondo la risurrezione di Cristo, Signore della storia e Salvatore degli uomini. Preghiamo.

2. Per i catechisti, perché sappiano accompagnare i bambini e i ragazzi nell’intelligenza delle Scritture e nella scoperta di un’autentica vita di fede. Preghiamo.

3. Perché gli studiosi delle Scritture confermino i fedeli nella speranza, con i frutti del loro studio e con la testimonianza di una fede sincera. Preghiamo.

4. Perché i cristiani si facciano prossimi di quanti sono nel dubbio e cercano un senso alla loro esistenza, testimoniando con gioia e coerenza di vita la loro fede in Cristo risorto. Preghiamo.

5. Per la nostra comunità, perché la celebrazione dell’Eucaristia non sia un rito impolverato dall’abitudine, ma sia vissuta con la fede e il calore dei veri discepoli di Cristo. Preghiamo.

O Padre, che ci hai affidati a tuo Figlio che ci accompagna per le vie del tempo, apri i nostri occhi perché sappiamo riconoscere la sua presenza e corrispondere al suo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa,
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE III
Cristo sempre vive e intercede per noi

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Egli continua a offrirsi per noi
e intercede come nostro avvocato:
sacrificato sulla croce più non muore,
e con i segni della passione vive immortale.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane. Alleluia. (cf. Lc 24,35)

Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali,
e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

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