1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

sabato 31 marzo 2012

DOMENICA DELLE PALME 2012

 La domenica delle Palme apre la “settimana santa”. Si potrebbe dire che la liturgia di questa domenica spalanca le porte a Gesù accogliendolo come il Messia. Il “segreto messianico” raccomandato da Lui, all’inizio della sua attività pubblica a quanti erano guariti, era stato successivamente svelato da Pietro sulla strada dei pagani di Cesarea di Filippo. Da oggi è sulla bocca di tutti. Di coloro che lo acclamano nel suo ingresso in Gerusalemme e delle autorità giudaiche, che espressamente gliene chiedono conto, fino al processo, in cui alla formale domanda del sommo sacerdote se egli sia il Messia, Gesù risponde «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo». Con questa risposta Gesù firma la sua condanna a morte. Il racconto di Marco (che si legge in questo ciclo B) contrappone a ciò l’acclamazione della folla dei poveri che lo riconoscono “figlio di Davide” e una sorta di testimonianza ironica eppure reale nel motivo della condanna, fatta apporre sulla croce da Pilato e che recita: «Il re dei Giudei», Fino ad arrivare alla testimonianza finale del centurione, che avendolo visto spirare in quel modo, esclama: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!». Il racconto essenziale ed intenso ci mostra il Messia che da una parte delude le aspettative di chi lo immaginava glorioso e trionfante, ma dall’altra diventa colui che raccoglie nella sua sorte quella di tutti gli sconfitti della terra: degli oppressi e degli infelici. Di chi ormai non conta nulla né agli occhi degli uomini, né di se stesso, ma, spoglio di tutto, può solo affidarsi, sebbene con l’ultima domanda accorata, a chi sembra non rispondere e tuttavia è il suo ultimo sostegno: «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?».

PREGHIERA

Oggi, Gesù, sono in mezzo a quella folla di bambini e di poveri
che ti acclama figlio di Davide e portatore di pace,
ripetendo con altre parole ciò che gli angeli cantarono
alla tua nascita qui tra noi sulla terra …
Ah, Signore, Ah, Signore, questa stessa terra che ora dovrà
vederti morire in uno dei peggiori tormenti
e come calice sacro raccoglierà
le tue lacrime, il tuo sudore e il tuo sangue …
Oggi vorrei restare per sempre qui su questa strada
dove ancora mi allietano le speranze di quanti ti acclamano,
mentre Tu sull’asinello degli antichi padri
avanzi regale e benedici la stessa città,
che nel volgere di pochi giorni
ti respingerà, per accogliere solo quell’umanissimo grido
con cui chiamavi dall’abisso tuo Padre.
Lì quel Padre ti accompagnava comunque, per colmarlo fra tre giorni
di irresistibile luce, che come vita riesplose.
Luce che risplendi dalle profondità della terra, riscalda il cuore
di tutti noi, figli degli uomini! Amen! (GM/01/04/12)

Vangelo di Marco (Mc 11,4-11; 15,25-39)

Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi  risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono soprai loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».... Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo»… Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì,  Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».

martedì 27 marzo 2012

Quaresima 2012

                                                          LITURGIA  PENITENZIALE



Martedì 27 marzo alle 21.00
in chiesa, Liturgia Penitenziale per giovani e adulti.

sabato 24 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini








QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA
25 Marzo 2012

MONIZIONE AMBIENTALE

L’ora e l’esaltazione ci presentano i due versanti della Pasqua che si avvicina. Essa è passione e gloria, è umiliazione e glorificazione, è Calvario e cielo, è tenebre e luce, è morte e risurrezione. Come nel Cristo, anche nel cristiano i segni della passione, la paura della morte, le sofferenze della croce devono sempre essere accompagnati dalla speranza nella vita, nella gloria e nella risurrezione che ci attendono, sulla scia della promessa di Gesù: “ Dove soni io, là sarà anche il mio servo”.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il testo di Geremia propone in modo ardito il superamento dell’antico Patto sinaitico e la nascita di una Nuova Alleanza con il Signore. Cristo stesso rievocherà la promessa di Geremia nell’ultima cena, quando definirà la coppa pasquale del vino come il Calice della Nuova Alleanza.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Nella lettera agli Ebrei la passione è descritta secondo la categoria del sacrificio, è un’offerta totale di se stesso, un’offerta combattuta, un’offerta sofferta, un’offerta che è però sostenuta da una profonda adesione alla volontà del Padre. Questo sacrificio della vita umana di Cristo è accolto da Dio che lo trasforma in gloria e risurrezione. L’obbedienza diventa la radice della glorificazione e della nostra salvezza.

MONIZIONE AL VANGELO

L’evangelisa Giovanni chiama ORA quell’istante fondamentale in cui Cristo elevato da terra attira tutti e sé, a quest’ora può accedere tutta l’umanità, emblematicamente rappresentata da quei greci che a Gerusalemme desiderano vedere Gesù. Lui per farsi conoscere insegna loro la piccola parabola del seme che muore, che contiene uno dei contrasti più tragici dell’esistenza umana, quello tra vita e morte. Quel seme che muore è Gesù, e la morte anche se è tenebra e lacerazione, con Cristo acquista la forza vitale di un parto, racchiude in sé un mistero di fecondità e di risurrezione.

domenica 18 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA
18 Marzo 2012








MONIZIONE AMBIENTALE

Giovanni Paolo II nella sua enciclica Dives in Misericordia al n.7 dice: “Credere nel Figlio crocifisso significa credere che l’amore è presente nel mondo e che questo amore è più potente di ogni genere di male in cui l’uomo, l’umanità e il mondo sono coinvolti”. Celebrare la Pasqua è celebrare la speranza nella misericordia divina. È la rinascita dell’ottimismo in noi stessi e negli uomini.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Quella che sentiremo proclamare è la pagina finale del Libro delle Cronache, nell’epilogo della vicenda d’Israele possiamo trovare la chiave di lettura di tutta la nostra storia. L’uomo spesso porta a Dio solo un pesante bagaglio di infedeltà. Ma a questa miseria Dio non risponde solo con l’ira e la vendetta, ma fa balenare la speranza del perdono perché l’ultima sua Parola non è la morte ma la vita.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

 Nella tradizionale prospettiva paolina, l’uomo nuovo non subisce solo una parziale restaurazione attraverso la fede e la Grazia, ma è completamente trasformato in Cristo così da risuscitare con Lui e da sedere con Lui nei cieli. Questa grazia sovrana di Dio che ci strappa dal nostro male e dalla morte ci avvia verso un ideale di vita totalmente nuovo. Paolo delinea il futuro di giustizia che l’uomo salvato potrà compiere ed attuare.

MONIZIONE AL VANGELO

Da un lato c’è il mondo che non crede ed è condannato, dall’altro il mondo che crede ed è salvato. Attorno a questi due versanti si organizza l’umanità intera, dice Gesù nel dialogo notturno con Nicodemo. Cristo è la discriminante, ma è anche il segno vivo dell’amore del Padre che vuole che il mondo si salvi per mezzo di lui. Cristo è innalzato sulla croce come un condannato, ma è proprio questa elevazione in croce la radice della nostra salvezza.   

domenica 11 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
11 Marzo 2012












MONIZIONE AMBIENTALE

La quaresima è la verifica del proprio impegno spirituale non tanto su un modello di santo, ma su Dio stesso. L’ambito in cui verificare noi stessi e in cui alimentare la nostra spiritualità non è il culto in quanto tale, ma il Tempio di Carne, cioè la fede innervata nell’esistenza.
Oggi la Parola di Dio ci invita a guardarci dentro, a riconsiderare il nostro rapporto con Lui, a ripensare al rapporto con i fratelli, a rivedere il concetto di Chiesa e a fare pulizia  di tutte quelle cose che intralciano la strada tra noi e il Signore.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il Decalogo è la magna carta dell’alleanza sinaitica, lo strumento in cui continuiamo a specchiarci, il testo che ci rivela Dio, il nostro io più profondo e il prossimo. Non siamo di fronte solo ad una serie di nobili norme morali, ma ad un dialogo in cui Dio indica la sua volontà e l’uomo vi aderisce con tutto se stesso dove si intrecciano la libertà divina e quella umana.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo pone al centro del Kerigma cristiano un Dio che scandalosamente vuole essere vicino all’uomo fino a raggiungere il livello più basso: la morte dello schiavo. Il Cristo crocifisso che per alcuni è scandalo, diventa per coloro che credono forza salvifica e sapienza autentica, è proprio in questo atto supremo della libertà e dell’amore di Dio che si attuano la salvezza e la liberazione dell’uomo.

MONIZIONE AL VANGELO

Si avvicina la Pasqua, Gesù si erge sullo sfondo del Tempio di Gerusalemme brulicante di pellegrini, di animali destinati ai sacrifici e di cambiamonete. Cristo piomba su di loro e compie il gesto simbolico della purificazione di quel luogo dagli interessi economici. Oppone a una religione superficiale umana e interessata la purezza della fede nella sua persona. Dio non può essere presente in un tempio materiale quando è solo un centro di magia e di oscuri interessi. Lui è presente in maniera nuova e perfetta nella Tenda di Carne dell’umanità del Figlio, è Cristo il nuovo Tempio.

sabato 10 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
11 Marzo 2012












MONIZIONE AMBIENTALE

La quaresima è la verifica del proprio impegno spirituale non tanto su un modello di santo, ma su Dio stesso. L’ambito in cui verificare noi stessi e in cui alimentare la nostra spiritualità non è il culto in quanto tale, ma il Tempio di Carne, cioè la fede innervata nell’esistenza.
Oggi la Parola di Dio ci invita a guardarci dentro, a riconsiderare il nostro rapporto con Lui, a ripensare al rapporto con i fratelli, a rivedere il concetto di Chiesa e a fare pulizia  di tutte quelle cose che intralciano la strada tra noi e il Signore.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il Decalogo è la magna carta dell’alleanza sinaitica, lo strumento in cui continuiamo a specchiarci, il testo che ci rivela Dio, il nostro io più profondo e il prossimo. Non siamo di fronte solo ad una serie di nobili norme morali, ma ad un dialogo in cui Dio indica la sua volontà e l’uomo vi aderisce con tutto se stesso dove si intrecciano la libertà divina e quella umana.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo pone al centro del Kerigma cristiano un Dio che scandalosamente vuole essere vicino all’uomo fino a raggiungere il livello più basso: la morte dello schiavo. Il Cristo crocifisso che per alcuni è scandalo, diventa per coloro che credono forza salvifica e sapienza autentica, è proprio in questo atto supremo della libertà e dell’amore di Dio che si attuano la salvezza e la liberazione dell’uomo.

MONIZIONE AL VANGELO

Si avvicina la Pasqua, Gesù si erge sullo sfondo del Tempio di Gerusalemme brulicante di pellegrini, di animali destinati ai sacrifici e di cambiamonete. Cristo piomba su di loro e compie il gesto simbolico della purificazione di quel luogo dagli interessi economici. Oppone a una religione superficiale umana e interessata la purezza della fede nella sua persona. Dio non può essere presente in un tempio materiale quando è solo un centro di magia e di oscuri interessi. Lui è presente in maniera nuova e perfetta nella Tenda di Carne dell’umanità del Figlio, è Cristo il nuovo Tempio.

sabato 3 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini










SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
4 Marzo 2012


MONIZIONE AMBIENTALE

La Pasqua nasce dal terreno della passione, della fatica,della prova e della morte. Il grano per dar frutto nella spiga deve essere deposto sotto terra e morire. La dinamica della fede comprende il silenzio e la prova per raggiungere la luce. Bisogna che il Cristo prenda la nostra umanità per donarci la sua gloria. Oggi il Signore ci fa intravedere il traguardo del nostro cammino, il pellegrinaggio della nostra vita anche se lungo, pesante e in salita, ha come meta la comunione con Lui.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Nel monte Moria si celebra una drammatica e gloriosa rivelazione di Dio nei confronti di Abramo. Al patriarca viene chiesto di sacrificare il suo unico figlio perché rinunzi alla sua paternità e si affidi solo a Dio nel credere alla sua Parola. Dopo un terribile e silenzioso viaggio di tre giorni Abramo riceve Isacco, risparmiato dal Signore, non più come figlio della sua carne, ma come figlio della promessa divina.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo dopo aver sottolineato l’oblazione del figlio da parte del Padre, fornisce la vera chiave di interpretazione della morte del Cristo, la sua risurrezione. Lui è morto ANZI è risuscitato, sta alla destra di Dio e da lì intercede per noi.

MONIZIONE AL VANGELO

Il monte del vangelo è il Tabor, dove si celebra la Trasfigurazione di Gesù. Insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni Lui porta con se tutti noi, nel trasfigurarsi rivela la sua e la nostra gloria. La quaresima è idealmente il cammino di chi percorre con Gesù la pianura della vita con le oscurità e le sofferenze, con la passione e con la morte, senza scorciatoie. La prossima Pasqua è come una trasfigurazione di quella che celebreremo nella liturgia celeste che non conoscerà più il ritorno nella pianura.

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