1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

sabato 30 novembre 2013

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
ANNO: A
Colore Liturgico: VIOLA
 
 

 








MONIZIONE AMBIENTALE
Inizia oggi un nuovo anno liturgico, inizia con l’avvento, tempo che ci prepara al Natale e che risveglia in noi l’attesa del Signore che verrà nella gloria nell’ultimo giorno. Di fronte alla passività e all’apatia siamo chiamati ad essere operosi testimoni del nostro Dio. Di fronte alle varie salvezze umane siamo chiamati a cercare e a scegliere il Signore come unico Salvatore. Di fronte alle stanchezze, alla sfiducia e all’ansia, siamo chiamati a rimanere fedeli e coraggiosi. Di fronte al male che è in noi e nel mondo siamo chiamati a riconoscere il nostro bisogno di salvezza e di conversione radicale.

 ACCENSIONE DEL CERO

Signore Gesù vieni a visitare la tua Chiesa, vieni a visitare questa assemblea, vieni a visitare l’umanità intera, vieni a visitare le nostre famiglie, accendi nel cuore di ognuno di noi una sana inquietudine che ci spinga a cercarti, grande nostalgia che ci spinga a desiderarti, una preghiera più viva che ci permetta di incontrarti. Questo primo cero dell’Avvento che ora accendiamo esprime il nostro desiderio di te Signore e il nostro impegno per una vita animata dalla carità. Ci sostenga in questo proposito la vergine tua madre che soprattutto in questo tempo risplende davanti a noi come la donna operosa nella carità.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il profeta Isaia che ci accompagnerà per tutto l’Avvento, ci presenta i popoli che camminano verso il monte del Signore per ascoltare la sua Parola. L’ascolto, l’accoglienza e la fedeltà a questa Parola hanno prodotto e continueranno a produrre la pace universale.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

L’apostolo Paolo scrivendo ai cristiani di Roma invita anche noi a liberarci dalla nostra fede stanca per risvegliare l’attesa, e ci chiama a vivere questo tempo di Avvento come occasione decisiva per incontrare il Signore.

MONIZIONE AL VANGELO

Attendere vuol dire vegliare, ci raccomanda Gesù, aspettare qualcuno che arriva e che può riempire di salvezza quell’attesa, di certezza ogni nostro dubbio e di sicurezza ogni nostra speranza.

giovedì 28 novembre 2013

IL VANGELO A FUMETTI 1°Dicembre 2013


IL VANGELO DELLA DOMENICA 1°Dicembre 2013




domenica 24 novembre 2013

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


Domenica 24 Novembre 2013
Colore Liturgico:BIANCO


 







MONIZIONE AMBIENTALE
Gesù è il re dell’universo, l’origine della sua regalità non è la potenza e la forza, ma il sacrificio della croce. La sua risurrezione poi compie, esalta, dimostra tutto il suo essere RE.
Oggi nelle tormentate vicende della storia umana, il regno di pace e di amore del Signore non si avverte, sembra persino che non ci sia. In realtà è presente, si può vedere nelle persone che vivendo nella giustizia e nella carità si rendono disponibili verso gli altri, in quelle persone che hanno compreso che servire è regnare, in quelle persone che hanno messo e mettono ogni giorno Cristo al centro del loro universo.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Davide è unto, consacrato re sopra Israele, una regalità, la sua, non priva di ambiguità e di infedeltà. Davide è l’anticipazione, la profezia di un re puro e fedele, un pastore perfetto che sarebbe venuto mille anni dopo di lui.
Gesù Cristo, il Messia è venuto a regnare sul trono di Davide suo padre con una regalità senza fine.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Gesù è il primo rispetto a tutti gli altri esseri, è il modello di tutti. Per mezzo e in vista di lui tutto fu progettato e creato. È il primo dei risorti. Tutti i valori si racchiudono a convergono in lui e in lui tutto si riconcilia con Dio. Questa descrizione di Cristo che ci fa l’apostolo Paolo, non è altro che la descrizione del concetto di regalità che celebriamo oggi.

MONIZIONE AL VANGELO
Sulla croce Gesù appare senza potere e senza gloria, un vinto, un oggetto di derisione per la sua pretesa di esser re, che poi va a finire così male.
Ma un malfattore crocifisso con lui, sa riconoscere, sotto l’immagine dell’uomo sconfitto e prossimo a morire, un innocente, uno che non ha fatto nulla di male, e, affidandosi e raccomandandosi a lui, lo riconosce anche per quello che è veramente: il vero RE.

sabato 23 novembre 2013

Settimanale "UNO E TRINO" n°47 del 24 Novembre 2013


martedì 19 novembre 2013

IL VANGELO A FUMETTI Domenica 24 Novembre 2013



sabato 16 novembre 2013

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


17 Novembre 2013
TRENTATRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
COLORE LITURGICO:VERDE
 
 
 








Monizione Ambientale
L’anno liturgico sta avvicinandosi alla sua conclusione, le letture bibliche di queste ultime settimane sono popolate di simboli che hanno la funzione di esaltare l’attesa non tanto della fine, quanto piuttosto di un nuovo inizio.
La fine dell’anno ci rimanda alla fine della vita, e ancor più alla fine della storia e del mondo.
Cristo con il suo messaggio è venuto a proporci non la fine di qualcosa, ma l’inaugurazione di un Regno divino che redime e dona immortalità alla storia umana.
Gesù ci invita a non pensare alla fine della nostra vita, ma al fine, allo scopo per cui va vissuta impegnandosi ogni giorno coma se fosse l’ultimo.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
La venuta del Signore come giudice è paragonata dal profeta ad un giorno rovente come un forno che distrugge tutto quello che è male e che non vale ed è castigo per gli ingiusti. La gioia e la giustizia saranno solo per quelli che hanno vissuto lodando e onorando Dio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
L’apostolo Paolo ricorda alle sue comunità e a tutti noi che va bene aspettare il Signore, ma l’attesa cristiana non è pigrizia e disfacimento, è attività, impegno e operosità costante.

MONIZIONE AL VANGELO
Il tempo in cui noi ci presenteremo davanti al Signore a rendere conto della nostra vita è da sempre avvolto nel mistero, sia per il momento, sia per il modo in cui si manifesterà.
Gesù dice di non preoccuparci, sarà lui a darci parola e sapienza per affrontare ogni problema, in modo che nulla di ciò che facciamo andrà perduto. Perseverando nella fede salveremo la nostra vita.

Programmi dal 18 al 24 Novembre 2013


Giornata per il Sostentamento del Clero


Settimanale "UNO E TRINO" n°46 del 17 Novembre 2013


venerdì 15 novembre 2013

IL VANGELO A FUMETTI-17 Novembre 2013



domenica 10 novembre 2013

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


 
8 Novembre 2013
TRENTADUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Colore Liturgico: Verde
 
 

 








MONIZIONE AMBIENTALE

Siamo invitati oggi ad una grande meditazione sulla fine dei tempi e su ciò che avverrà dopo la nostra morte. Ogni cristiano sa che la morte non è altro che una porta che immette nella pienezza della vita e nell’eternità.
Con questa certezza il credente non può affannarsi a costruire stabilità, legami, alleanze, vincoli, che lo distraggono dal suo cammino vero l’assoluto. Sappiamo bene che Gesù Cristo ci ha ricondotti pienamente a Dio e in Dio facendo della morte uno strumento della risurrezione.
L’attesa del futuro quindi, non può che alimentare e stimolare l’impegno nel presente ad essere profeti e testimoni della vera vita e della vera gioia.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Già nell’Antico Testamento alcuni uomini di fede grazie a intuizioni illuminate, erano fermamente convinti che il legame d’amore tra i giusti e Dio, costruito nella vita, avrebbe raggiunto la pienezza diventando comunione escatologica. Questa fede nella risurrezione sostiene la testimonianza dei sette fratelli Maccabei che sono disposti a morire piuttosto che a tradire la legge di Dio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Ai cristiani di Tessalonica preoccupati per la fine del mondo, e a tutti noi, Paolo ripete con insistenza che il presente è importante e deve essere sostenuto da ogni opera e parola di bene. È nel presente che germoglia il futuro di gloria, per cui la trama dei nostri giorni deve essere intessuta dell’amore di Dio e della pazienza di Cristo.

 MONIZIONE AL VANGELO

Nella risurrezione la nostra vita e la nostra condizione saranno totalmente nuove e diverse rispetto a quelle nella terra. Anche i rapporti umani non avranno le stesse modalità.Gesù rispondendo ai Sadducei, coglie l’occasione per esaltare lo splendore della comunione con Dio, lui è la Vita, lui è il Dio della vita e quindi il Dio dei vivi. Chi crede in lui vive con lui e per lui, e da lui è strappato dalla morte.

 

Piazza San Pietro 10 Novembre 2013


                                                                   ANGELUS


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù alle prese con i sadducei, i quali negavano la risurrezione. Ed è proprio su questo tema che essi rivolgono una domanda a Gesù, per metterlo in difficoltà e ridicolizzare la fede nella risurrezione dei morti. Partono da un caso immaginario: "Una donna ha avuto sette mariti, morti uno dopo l’altro", e chiedono a Gesù: "Di chi sarà moglie quella donna dopo la sua morte?". Gesù, sempre mite e paziente, per prima cosa risponde che la vita dopo la morte non ha gli stessi parametri di quella terrena. La vita eterna è un’altra vita, in un’altra dimensione dove, tra l’altro, non ci sarà più il matrimonio, che è legato alla nostra esistenza in questo mondo. I risorti – dice Gesù – saranno come gli angeli, e vivranno in uno stato diverso, che ora non possiamo sperimentare e nemmeno immaginare. E così Gesù spiega.

Ma poi Gesù, per così dire, passa al contrattacco. E lo fa citando la Sacra Scrittura, con una semplicità e un’originalità che ci lasciano pieni di ammirazione per il nostro Maestro, l’unico Maestro! La prova della risurrezione Gesù la trova nell’episodio di Mosè e del roveto ardente (cfr Es 3,1-6), là dove Dio si rivela come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Il nome di Dio è legato ai nomi degli uomini e delle donne con cui Lui si lega, e questo legame è più forte della morte. E noi possiamo dire anche del rapporto di Dio con noi, con ognuno di noi: Lui è il nostro Dio! Lui è il Dio di ognuno di noi! Come se Lui portasse il nostro nome. Piace a Lui dirlo, e questa è l’alleanza. Ecco perché Gesù afferma: «Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui» (Lc 20,38). E questo è il legame decisivo, l’alleanza fondamentale, l’alleanza con Gesù: Lui stesso è l’Alleanza, Lui stesso è la Vita e la Risurrezione, perché con il suo amore crocifisso ha vinto la morte. In Gesù Dio ci dona la vita eterna, la dona a tutti, e tutti grazie a Lui hanno la speranza di una vita ancora più vera di questa. La vita che Dio ci prepara non è un semplice abbellimento di questa attuale: essa supera la nostra immaginazione, perché Dio ci stupisce continuamente con il suo amore e con la sua misericordia.

Pertanto, ciò che accadrà è proprio il contrario di quanto si aspettavano i sadducei. Non è questa vita a fare da riferimento all’eternità, all’altra vita, quella che ci aspetta, ma è l’eternità - quella vita - a illuminare e dare speranza alla vita terrena di ciascuno di noi! Se guardiamo solo con occhio umano, siamo portati a dire che il cammino dell’uomo va dalla vita verso la morte. Questo si vede! Ma questo è soltanto se lo guardiamo con occhio umano. Gesù capovolge questa prospettiva e afferma che il nostro pellegrinaggio va dalla morte alla vita: la vita piena! Noi siamo in cammino, in pellegrinaggio verso la vita piena, e quella vita piena è quella che ci illumina nel nostro cammino! Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi. Davanti a noi sta il Dio dei viventi, il Dio dell’alleanza, il Dio che porta il mio nome, il nostro nome, come Lui ha detto: "Io sono il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe", anche il Dio col mio nome, col tuo nome, col tuo nome…, con il nostro nome. Dio dei viventi! … Sta la definitiva sconfitta del peccato e della morte, l’inizio di un nuovo tempo di gioia e di luce senza fine. Ma già su questa terra, nella preghiera, nei Sacramenti, nella fraternità, noi incontriamo Gesù e il suo amore, e così possiamo pregustare qualcosa della vita risorta. L’esperienza che facciamo del suo amore e della sua fedeltà accende come un fuoco nel nostro cuore e aumenta la nostra fede nella risurrezione. Infatti, se Dio è fedele e ama, non può esserlo a tempo limitato: la fedeltà è eterna, non può cambiare. L’amore di Dio è eterno, non può cambiare! Non è a tempo limitato: è per sempre! E’ per andare avanti! Lui è fedele per sempre e Lui ci aspetta, ognuno di noi, accompagna ognuno di noi con questa fedeltà eterna.

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Dopo l'Angelus
Oggi pomeriggio, a Paderborn, in Germania, verrà proclamata Beata Maria Teresa Bonzel, fondatrice delle Povere Suore Francescane dell’Adorazione Perpetua, vissuta nel secolo diciannovesimo. L’Eucaristia era la fonte dalla quale attingeva energia spirituale, per dedicarsi con carità instancabile ai più deboli. Lodiamo il Signore per la sua testimonianza!

Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine e di quella regione, che sono state colpite da un tremendo tifone. Purtroppo le vittime sono tante e i danni enormi. Preghiamo un attimo, in silenzio, e poi alla Madonna, per questi nostri fratelli e sorelle, e cerchiamo di far giungere ad essi anche il nostro aiuto concreto. Preghiamo in silenzio. (Recita dell’Ave Maria)

Ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario della cosiddetta "Notte dei cristalli": le violenze della notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 contro gli ebrei, le sinagoghe, le abitazioni, i negozi segnarono un triste passo verso la tragedia della Shoah. Rinnoviamo la nostra vicinanza e solidarietà al popolo ebraico, i nostri fratelli più grandi, maggiori. E preghiamo Dio affinché la memoria del passato, la memoria dei peccati passati ci aiuti ad essere sempre vigilanti contro ogni forma di odio e di intolleranza.

In questa domenica, in Italia, si celebra la Giornata del Ringraziamento. Unisco la mia voce a quella dei Vescovi esprimendo la mia vicinanza al mondo agricolo, specialmente ai giovani che hanno scelto di lavorare la terra. Incoraggio quanti si impegnano perché a nessuno manchi un’alimentazione sana e adeguata.

Saluto tutti i pellegrini, venuti da diversi Paesi, le famiglie, i gruppi parrocchiali, le associazioni; in particolare, i fedeli delle Diocesi della Liguria, accompagnati dal Cardinale Bagnasco e dagli altri Vescovi della Regione.

Saluto l’Istituto Secolare Operaie Parrocchiali, il Centro Académico Romano Fundación, i fedeli degli Stati Uniti d’America e di Tahiti; come pure quelli di Riccione, Avezzano, Torino, Bertonico e Celano. Un pensiero speciale per i giovani delle Pontificie Opere Missionarie, i ragazzi di Pescara e Monte San Savino e la Croce Verde di Alessandria.

A tutti auguro una buona domenica. Arrivederci e buon pranzo!

sabato 9 novembre 2013

INTERNET E I GIOVANI


Scuola per Animatori della Carità


mercoledì 6 novembre 2013

ORATORIO DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA

IL VANGELO A FUMETTI (10 Novembre 2013)





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