sabato 23 ottobre 2010

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORINARIO (Anno C)

MONIZIONE AMBIENTALE
Anche la liturgia della Parola di oggi ci fa riflettere sul tema della preghiera. In particolare sull’atteggiamento di colui che prega.
Anche il modo di pregare infatti rivela l’autenticità e lo spessore della fede.
La nostra vita nel corso degli anni cambia e si evolve sia fisicamente che intellettualmente, il più delle volte invece spiritualmente rimane, se va bene, allo stato infantile; per impedire questo è necessario fare un bilancio dello stile, delle modalità e della ricchezza della nostra preghiera perché anche il nostro dialogo con Dio possa crescere e maturare insieme a noi.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Dio è sempre dalla parte del povero, questa è la sua parzialità, che è però massima giustizia.
Lui è sempre pronto a rispondere alla voce dell’oppresso, a quella di chi ha il cuore umile e pentito, alla sete di giustizia e alla sincerità.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo conclude la sua seconda lettera all’amico Timoteo facendo quasi un bilancio della sua vita giunta ormai al termine.
Paragona il suo percorso terreno ad una battaglia che lui ha combattuto fino in fondo sostenuto solo dalla Grazia di Dio.
Gli rimane la certezza di ricevere quella ricompensa promessa dal Signore a tutti quelli che, come lui, hanno messo la loro vita nelle Sue mani.

MONIZIONE AL VANGELO

Il fariseo e il pubblicano incarnano due modi opposti di pregare e quindi di vivere il rapporto con Dio.
Il centro e il soggetto della preghiera del fariseo è lui stesso, tutte le sue parole riguardano celebrano ed esaltano la sua persona; il pubblicano, invece, non fa altro che mettersi davanti alla grandezza di Dio riconoscendo la sua piccolezza e chiedendo a Lui il perdono.

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