1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

domenica 30 ottobre 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini








TRENTUNESIMA DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO
30 Ottobre 2011

MONIZIONE AMBIENTALE

 Dalla liturgia della Parola di oggi prende forma il profilo della vera comunità cristiana in cui non serve, o almeno non basta essere uomini che appartengono ad una religione; bisogna essere persone di FEDE!
Ogni battezzato deve impegnarsi per costruire una Chiesa vitale e moderna come quella profetizzata da Malachia, annunziata da Gesù e vissuta da Paolo; una chiesa che può offrire speranza a tutti coloro che cercano Dio con con cuore sincero.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Dio, per bocca di Malachia si rivolge ai sacerdoti dell’antico Israele che si sono allontanati dalla sua alleanza e dalla sua legge; li rimprovera perché non sono più buoni testimoni per il popolo a loro affidato.
Quelle che ascolteremo sono parole che valgono per i credenti di tutti i tempi.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo è il vero annunciatore e testimone del Vangelo. È disposto a dare alle sue comunità anche la vita. Si impegna nella sua missione con gratuità, ringraziando il Signore perché il suo messaggio viene accolto come Parola di Dio e non come parola sua.

 MONIZIONE AL VANGELO

Gesù rimprovera gli scribi e i farisei, i capi del popolo, non per quello che dicono, ma per la loro incoerenza e infedeltà. Per la loro superbia nel voler essere chiamati maestri quando uno solo è il Maestro, il Cristo, uno solo è il Padre, quello del cielo, per cui tutti sono fratelli.
Ogni ministero è espressione di amore e di servizio. Il più grande secondo il vangelo è colui che serve.

domenica 23 ottobre 2011

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO








































Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 105,3-4)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 22,20-26)
Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.

Dal libro dell’Èsodo
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)

Rit: Ti amo, Signore, mia forza.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.

SECONDA LETTURA (1Ts 1,5-10)
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,23)

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Mt 22,34-40)
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Il Signore è nostra fortezza, nostro liberatore. Egli è la nostra potente salvezza. Eleviamo a lui la nostra preghiera, perché ci dia la forza di realizzare con le opere la sua parola che abbiamo accolto nel cuore.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa annunci senza stancarsi mai il primato dell’amore e testimoni con fedeltà la carità verso tutti. Preghiamo.

2. Perché i cristiani sperimentino la tenerezza dell’amore di Dio, facendo dell’ascolto della Parola e della preghiera il nutrimento quotidiano della loro fede. Preghiamo.

3. Perché i giovani scoprano che l’amore è donarsi, specialmente ai poveri, ai deboli, a chi è nel bisogno. Preghiamo.

4. Perché l’amore sia linfa delle famiglie e cementi i rapporti tra gli sposi e tra genitori e figli. Preghiamo.

5. Perché nella nostra comunità vengano meno il rancore, l’apatia e ogni divisione, e si diffondano la comunione fraterna e l’accoglienza reciproca. Preghiamo.

O Dio, Padre nostro, donaci la gioia e la forza dello Spirito Santo per fuggire gli idoli e convertirci a te, perché possiamo amarti con tutto il cuore, la mente e le forze e amare i fratelli come noi stessi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo:
quest’offerta, espressione del nostro
servizio sacerdotale, salga fino a te e renda
gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Esulteremo per la tua salvezza e gioiremo nel nome
del Signore, nostro Dio. (Sal 20,6)

Preghiera dopo la comunione
Signore, questo sacramento della nostra fede
compia in noi ciò che esprime
e ci ottenga il possesso delle realtà eterne,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini










TRENTESIMA DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO
23 OTTOBRE 2011


MONIZIONE AMBIENTALE

 Al Sinai Israele ha celebrato la sua alleanza con Dio, ha scoperto cioè che tra Dio e l’uomo può instaurarsi un dialogo e una collaborazione in vista della realizzazione di un progetto comune d’amore. L’iniziativa è partita come sempre dal Signore che si è messo sugli itinerari dell’umanità per incontrarla. Ora la parola passa all’uomo che deve impegnarsi a non lasciar spegnere questo dialogo. Il Decalogo con il blocco legislativo che ne consegue regola l’Alleanza tra il Creatore e ogni sua creatura di ogni tempo e in ogni tempo.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il brano è una parte del Codice dell’Alleanza, che riporta teologicamente al Sinai, luogo della nascita della nazione ebraica. Ci sono inseriti una serie di precetti etico-sociali che ruotano intorno alle tre classi di cittadini privilegiati della terra promessa: il forestiero, l’orfano-vedova e l’indigente sono, infatti, i cittadini privi di un difensore. Ma Dio stesso ha deciso di assumerli sotto il suo patrocinio ufficiale e per questo la comunità deve circondarli di premura e di amore.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Continua la descrizione della comunità cristiana di Tessalonica, esempio di tutti i credenti della Macedonia. Essa è imitatrice di Paolo perché accoglie la Parola, per la forza con cui vive le grandi tribolazioni e le persecuzioni, perché compie con passione la missione di evangelizzazione in tutta la Grecia e altrove, per l’entusiasmo della fede e per l’attesa della venuta del Signore. Imitare l’apostolo è come mettersi alla sequela di Cristo stesso.

 MONIZIONE AL VANGELO

Nel dialogo provocatorio e polemico con i dottori della legge, Gesù coglie l’occasione per rivelare l’originalità assoluta del suo messaggio. Il suo atteggiamento scardina ogni forma di moralismo, Egli vuole creare un’atmosfera in cui vengono collocati ogni gesto e ogni risposta umana. Non è una scala di valori, ma è la ricerca dell’essenza di ogni esperienza, religiosa ed etica, è l’impostazione di un’intera esistenza.

venerdì 14 ottobre 2011

PELLEGRINAGGIO A ROMA

lunedì 10 ottobre 2011

I HAVE A Dream

domenica 9 ottobre 2011

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

LA LITURGIA DEL GIORNO-
    9 OTTOBRE 2011-
















Grado della Celebrazione: DOMENICA-

Colore liturgico: Verde -

Antifona d'ingresso-

Se consideri le nostre colpe, Signore,
chi potrà resistere?
Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3-4)

Colletta

Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 25,6-10a)

Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.

Dal libro del profeta Isaìa
Preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Abiterò per sempre nella casa del Signore.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (Fil 4,12-14.19-20)
Tutto posso in colui che mi dà forza.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni.
Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.
Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)


Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.

VANGELO (Mt 22,1-14)
Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.

Preghiera dei fedeli



Rivolgiamo le nostre preghiere al Padre, perché asciughi dal nostro volto ogni lacrima e ci accolga al suo banchetto eterno, donandoci la salvezza e la felicità eterna.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.


1. Perché la Chiesa annunci con gioia al mondo che Dio ha preparato per gli uomini un banchetto nuziale, la vita eterna, e che li attende per condividere con loro la felicità. Preghiamo.

2. Perché chi regge le sorti delle nazioni si orienti a pensieri e progetti di pace e di solidarietà, impegnandosi a costruire per tutti una società migliore. Preghiamo.

3. Perché nel cuore di ogni uomo, catturato e oppresso dagli affanni terreni, rinasca la speranza nella misericordia di Dio e nella vita beata. Preghiamo.

4. Perché i giovani attirati dal consumismo, dall’edonismo e dall’individualismo scoprano la bellezza dell’impegno solidale per gli altri, specialmente per i più poveri e deboli. Preghiamo.

5. Per tutti noi, affinché ci rivestiamo degli abiti della fede autentica e della carità operosa, della speranza che non delude. Preghiamo.

O Padre, che ci hai raccolti nella Chiesa, comunità dei credenti, rendici forti per affrontare le prove della vita, testimoniando al mondo che la fede nel tuo nome conduce alla consolazione, in attesa del banchetto eterno nei cieli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione



I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)

Preghiera dopo la comunione


Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

VENTOTTESIMA DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO








MONIZIONE AMBIENTALE

La moda dei fast-food oltre che rovinare lo stomaco rovina anche lo stile delle relazioni umane, corrompe il gusto del palato e il gusto della mente. Il cibo in tutte le civiltà non è solo un elemento di sopravvivenza ma è un grande strumento di comunicazione tanto da poter affermare che l’uomo è ciò che mangia. La Bibbia ci offre una vasta gamma di momenti fondamentali della vita esaltati e valorizzati da un pranzo a cominciare dalla circoncisione, gli anniversari, le alleanze familiari, le feste stagionali, il fidanzamento, le nozze e perfino i funerali. Il banchetto diventa allora il simbolo dei doni generosi di Dio, della Sua salvezza largamente offerta a tutti. Dio ci apre la sua casa, ci imbandisce i cibi più prelibati, ci vuole commensali con Lui.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Sul monte Sion il Signore prepara un pranzo sontuoso, regale, gli invitati sono tutti gli uomini senza distinzione; essi però prima di accedere al banchetto devono far cadere dagli occhi la loro cecità, è il velo delle lacrime che appanna la vista, è la miseria umana che deve essere annientata. Anzi muore la stessa morte, e si apre un orizzonte di felicità e di speranza per gli invitati che sono posti sotto la guida della mano del Signore.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

La dura vita del missionario ha insegnato a Paolo la totale disponibilità alla volontà di Dio che ora lo rende povero ed ora ricco, ora sazio e poco dopo affamato, ora nell’abbondanza e poi nella miseria. Ma c’è nell’interno dell’apostolo come un cuore che sempre batte e sempre sostiene il suo organismo e la sua avventura apostolica, è Cristo colui che da la forza.

MONIZIONE AL VANGELO

Per spiegare il regno dei cieli Gesù lo paragona ad un solenne banchetto nuziale a cui si accede dietro invito speciale. Davanti al pranzo di salvezza e di amore offerto da Cristo ci può essere anche un rifiuto. Ma ecco la svolta insospettata, il pranzo di Dio non è sospeso, l’offerta non si spegne anzi risuona per quegli strani personaggi che nessuno vorrebbe avere accanto durante un banchetto servito su bianchi lini e con portate raffinate. È tutto un mondo di poveri, di emarginati e di esclusi dai pranzi ufficiali. Ma anche tra di tutti loro può nascere un dramma, può esserci il falso discepolo che solo Gesù sa smascherare, è colui che ha messo solo una toppa nuova su un vestito vecchio. Senza mutamento di abito, cioè senza conversione del cuore non si può partecipare al banchetto della comunione con Dio.

venerdì 7 ottobre 2011

PELLEGRINAGGIO A ROMA – 16 NOVEMBRE 2011




















DIOCESI DI PERUGIA-CITTA' DELLA PIEVE 


 Carissimi sacerdoti, diaconi, consacrati, fedeli laici di questa nostra amata Chiesa perugino-pievese
Ho il compito graditissimo di annunciarvi e invitarvi al pellegrinaggio che avrà luogo mercoledì 16 novembre a Roma presso la sede di Pietro.
Lo scopo di questa iniziativa è chiaro: vogliamo rafforzare i vincoli di unità e di carità che da secoli ci legano al successore di Pietro, oggi presente nella persona del Santo Padre Benedetto XVI.
L’occasione ci è offerta da più ricorrenze: il XXV anniversario della storica visita a Perugia del beato Giovanni Paolo II, che avvenne il 26 ottobre 1986, vigilia del grande incontro di Assisi per la pace, e il bicentenario della nascita del Papa Leone XIII (1810-2010), che fu per ben trentadue anni vescovo della nostra diocesi.

La nostra giornata sarà così scandita:

Ore 9.00 – Arrivo in Vaticano
Ore 10.30 – Udienza del Santo Padre Benedetto XVI
Ore 13.00 – Pranzo
Ore 15.00 – Visita alla tomba del Beato Giovanni Paolo II
Ore 17.00 – Santa Messa all’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro
Ore 19.00 – Partenza per Perugia.

Carissimi fratelli e sorelle, vi esorto ad accogliere col cuore questo invito. Il pellegrinaggio è un’occasione di grazia e, al tempo stesso, una icona fortissima della nostra vita cristiana. Noi, come gli antichi ebrei, siamo di fatto un popolo pellegrinante, un popolo in cammino verso la casa del Padre. In questo cammino non siamo soli: risuonano nel cuore le parole di Gesù “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
La nostra vita è un pellegrinaggio: Lui ci guida e la Madonna ci accompagna. Ma il nostro andare da colui che da Cristo ha avuto il compito di confermare i suoi fratelli nella fede e nella carità vuole esprimere il nostro impegno ad essere sempre più uniti e “a camminare insieme” come il recente Sinodo Diocesano ci ha spronati a fare.
Sono certo che il successore di Pietro avrà una parola sicura per il nostro cammino di Chiesa. Vi saluto e vi attendo con tanta gioia. Il vostro vescovo

+ Gualtiero

Per ulteriori informazioni e prenotazioni rivolgersi ai sacerdoti della diocesi di Perugia-Città della Pieve

lunedì 3 ottobre 2011

CATECHESI 2011-2012

domenica 2 ottobre 2011

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

LA LITURGIA DEL GIORNO-
      2 OTTOBRE 2011-






















Grado della Celebrazione: DOMENICA-
Colore liturgico: Verde-

Antifona d'ingresso

Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)

Colletta

O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 5,1-7)
La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.

Dal libro del profeta Isaìa
Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 79)
Rit: La vigna del Signore è la casa d’Israele.
Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.

Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

SECONDA LETTURA (Fil 4,6-9)
Mettete in pratica queste cose e il Dio della pace sarà con voi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 15,16)

Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

VANGELO (Mt 21,33-43)
Darà in affitto la vigna ad altri contadini.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

San Paolo ci dice che quando siamo nella necessità dobbiamo esporre a Dio le nostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. Preghiamo dunque il Signore, perché ci ascolti e ci dia ciò di cui abbiamo bisogno.

Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa rimanga sempre unita a Cristo, mostrando al mondo il volto splendente dell’amore misericordioso e provvidente di Dio. Preghiamo.

2. Per i governanti, perché sia forte in loro la consapevolezza che il loro compito è agire come amministratori in funzione del bene comune. Preghiamo.

3. Perché gli uomini non cadano nella tentazione di farsi dèi della loro vita, ma riconoscano nella volontà di Dio la via verso la piena realizzazione della loro umanità. Preghiamo.

4. Perché i cristiani si impegnino ad annunciare a tutti il Vangelo della salvezza, riconoscendosi inviati di un Padre che confida in loro. Preghiamo.

5. Per coloro che si sentono soli nell’affrontare i loro problemi, perché trovino nella preghiera un sostegno e un conforto, avvertendo la vicinanza e la consolazione di Dio. Preghiamo.

Gesù, il Cristo, il tuo diletto Figlio, è vite feconda. Fa, o Padre, che rimaniamo in lui, perché possiamo portare molto frutto, offrendo al mondo carità e amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)

Preghiera dopo la comunione

La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

sabato 1 ottobre 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

VENTISETTESIMA DOMENICA
    DEL TEMPO ORDINARIO











MONIZIONE AMBIENTALE
La vigna, per l’intera Bibbia, è un simbolo trasparente del popolo di Dio e della sua storia, che continua per tutti i tempi. Ancora oggi noi siamo vigna del Signore, nel bene e nel male, nella prosperità e nella sciagura.
Il dinamismo della salvezza esige due movimenti, quello dell’agricoltore che pianta e cura la vigna, e quello della vigna stessa che, come una creatura, deve rispondere con i suoi frutti.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Ai tempi di Isaia, in autunno, la vendemmia veniva solennizzata dalla festa delle Capanne. Ascolteremo un inno d’amore che veniva proclamato in questa occasione. È un canto religioso, che mette in luce la delusione di Dio, padrone della vigna, che per il Suo amore, viene ripagato dalla risposta negativa dell’uomo rappresentato dalla vigna.
L’uomo può amareggiare il cuore di Dio, ne può ferire l’amore, lo può deludere nelle sue attese.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

La conclusione della lettera ai Filippesi contiene una serie di consigli per mantenere saldo quel rapporto di fedeltà che Dio ha instaurato con tutti noi. La preghiera genera serenità e gioia in ogni situazione, perché porta con sé quella pace che supera ogni attesa, donata come grazia da Dio.
A questa effusione di grazia deve rispondere l’impegno quotidiano e completo di ognuno.

MONIZIONE AL VANGELO

La parabola che ci racconta Gesù attraverso l’Evangelista Matteo è la storia di una rivolta contadina, la ribellione da parte di un gruppo di vignaioli al proprietario di una vigna loro affidata in gestione. Il proprietario è Dio, i vignaioli siamo tutti noi, i servi del padrone sono i profeti che vengono mandati, e l’ultimo inviato è Gesù.
Al rifiuto ostinato della proposta che Dio continua a fare ad ogni sua creatura si oppone la disponibilità e la risposta positiva di altri, i lontani, i diversi, che invece accolgono lo stesso invito.
Esiste sempre nella storia un piccolo gregge fedele che non delude la speranza che Dio nutre nei confronti dell’uomo.

Condividi

Ascolta Delizioso Facebook Digg Stumbleupon Favorites More