VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
In tutti i tempi Dio ha voluto soddisfare il nostro bisogno di nutrimento, non ci ha fatto mai mancare quello che ci serve per la vita. Il banchetto imbandito dalla Sapienza divina, che è Dio stesso, è pronto per tutti noi. L’invito a partecipare è insistente, sincero e fatto con il cuore, sta a noi accettarlo e rispondere con la nostra vita.
Paolo propone ai fedeli di Efeso quasi una revisione di vita, i battezzati sono chiamati a non lasciarsi guidare dalla stoltezza, a non fermarsi di fronte al male. L’uomo guidato dalla luce di Cristo ha la possibilità di seguire la via della vera vita. Nasce in questo modo il volto della creatura nuova, una creatura che sa di aver ricevuto tutto in dono, che sa di essere amata e che sente perciò il bisogno di ringraziare Dio.
19 AGOSTO 2012
COLORE LITURGICO:VERDE
MONIZIONE AMBIENTALE
Il pranzo è in tutte le culture un simbolo di intimità e di comunione. Oggi, come ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, tutti noi siamo invitati ad un banchetto con la Sapienza divina e con Cristo. Non è però una comunione automatica, come purtroppo avviene quasi sempre nelle nostre celebrazioni, distratte, abitudinarie, tradizionali. Deve essere una comunione per cui si rimane in Lui, una comunione che è dialogo e reciprocità.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
MONIZIONE AL VANGELO
La pericope evangelica di oggi è la sezione più eucaristica del discorso che Gesù ha pronunciato nella sinagoga di Cafarnao. In aramaico, la lingua parlata da Cristo, invece di “corpo” si usava il termine “carne” per indicare sia la fisicità che la spiritualità della persona. Mangiare la carne e bere il sangue del Figlio dell’Uomo significa partecipare intimamente alla sua passione e alla sua morte, significa entrare in comunione con la sua persona e con la sua vita divina ed eterna.